Comando Provinciale di Rieti – Cittaducale (Ri), 09/11/2020 09:43
Tre persone sono state accusate di truffa per aver cercato di raccogliere fondi a favore di una ONLUS inesistente. Si sono spacciati per volontari e raccoglievano offerte per una fantomatica associazione di volontariato patrocinata dall’Arcidiocesi di Napoli, avente quale missione la creazione di una rete di servizi sociali in favore delle categorie a rischio e per la prevenzione del cancro. Si tratta di tre persone che, passeggiando con casacca e tesserino nei comuni di Cittaducale ed Antrodoco, distribuivano materiale propagandistico intestato alla fantomatica associazione no profit richiedendo offerte in forma libera ma in contanti. Per rendere più credibile il loro ruolo di benefattori, si erano vestiti con l’abbigliamento di colore arancione tipico dei soccorritori medico-sanitari, con cartellino identificativo recante il logo della onlus completo di foto e nominativo. Erano inoltre provvisti, per la rendicontazione delle offerte, di timbri e blocchetti di ricevute. La presenza dei falsi benefattori non è però passata inosservata ai Carabinieri di Cittaducale ed Antrodoco, impegnati in un servizio a largo raggio in ambito provinciale, che intervenuti immediatamente hanno fermato i tre uomini procedendo al loro controllo: Dai primi accertamenti è emerso che i presunti volontari, erano gravati da numerosi precedenti penali, non nuovi a questo tipo di truffa, e che l’associazione non era presente nei registri regionali tenuti dall’agenzia delle Entrate, nei quali tutte le associazioni che si qualificano “ONLUS” hanno l’obbligo di iscriversi, ne risultava essere inserita nei registri provinciali delle associazioni di volontariato. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Cittaducale e quelli della Stazione di Antrodoco hanno proceduto a denunciare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rieti, per il reato di truffa, i tre individui, tutti provenienti dal capoluogo campano, e a sequestrare tutto il materiale recante loghi e riferimenti dell’associazione, nonché i proventi frutto della raccolta fondi effettuata sino all’arrivo dei Carabinieri, fortunatamente ammontante a poche decine di euro.