Riparte dal Gom la campagna di sensibilizzazione sociale #stopviolenza, messa in campo dall’associazione “Cult3.0” in risposta alla terribile vicenda di Maria Antonietta Rositani: domani (giovedì 15) alle ore 10 e 30, nella sala Spinelli si terrà un incontro con i giornalisti per illustrarne i contenuti e sarà presentato il nuovo video di sensibilizzazione.
E sarà proprio la stessa Maria Antonietta, che per la prima volta lascerà per pochi minuti il suo letto d’ospedale del reparto di Chirurgia degli Ospedali “Riuniti” in cui è ancora ricoverata, a dare il via alla conferenza stampa, coordinata dalla giornalista Emilia Condarelli dell’associazione Cult3.0, cui parteciperanno il commissario straordinario del Gom, Iole Fantozzi, il direttore sanitario Salvatore Costarella, gli avvocati Alessandro Elia e Giuseppe Darian Paviglianiti, Mario Nasone, in rappresentanza del Comitato che sta realizzando una raccolta fondi per sostenere la famiglia di Maria Antonietta Rositani e le sue cure.
#stopviolenza nasce all’indomani del tentato omicidio di Maria Antonietta Rositani nel solco di un percorso già tracciato dall’associazione Cult3.0, che mette al centro cultura e agire etico.
La “cultura calabrese in azione” di “Cult3.0” vuole essere, infatti, interprete di un fare ragionato che vada al di là degli slogan e produca sinergie e partecipazione sociale intorno alla costruzione di un futuro migliore per tutti”.
“La campagna #stopviolenza – come ha evidenziato Emilia Condarelli – invita i cittadini a partecipare e prendere posizione, mettendoci la faccia e, soprattutto, realizzando qualcosa di utile e concreto, assumendosi cioè la responsabilità sociale dell’altro”.
Un’iniziativa di grande rilevanza sociale, cui hanno aderito i vertici del Gom, e il reparto di Chirurgia, che con le sue tecniche avanzate ha consentito l’accelerazione del percorso riabilitativo di Maria Antonia, che presto sarà sottoposta, dall’equipe diretta dal dottore Salvatore Costarella, ad un innovativo innesto di pelle.
Si tratta di un percorso di “cittadinanza attiva” che, attraverso l’uso consapevole dei social media e dei loro linguaggi, come ad esempio i selfie, promuove la partecipazione delle persone ad una riflessione collettiva sul grave tema della violenza.
Ma, soprattutto, intende stimolare la capacità reattiva e costruttiva della nostra società, attraverso il ragionamento e la condivisione di un percorso comune di miglioramento sociale.
#stopviolenza, insomma, interessa tutti e coinvolge anche i più giovani, alla cui formazione l’associazione Cult3.0, in sinergia con alcuni istituti scolastici cittadini, ha destinato un percorso didattico-fomativo, ma anche d’indagine e prevenzione.