di Fabrizio Pace – L’inaspettata vittoria di Giuseppe Falcomatà arrivata al ballottaggio in maniera netta, è stata figlia non solo della tenacia degli elettori del sindaco reggino ma forse o soprattutto, della gestione della campagna elettorale dei due principali candidati alla poltrona. Falcomatà ha cercato di sfruttare al meglio quanto di “ritorno” dai suoi sei anni di sindacatura e il suo appeal nei confronti dell’elettorato più giovane. Suoi social i suoi supporter si sono sono dati molto da fare per allargare il consenso di quello che i pronostici pre-elettorali davano come sicuro perdente della contesa. In effetti nella prima fase delle elezioni comunali di Reggio Calabria Falcomatà, seppure arrivando primo per consenso ha visto i suoi voti dimezzati rispetto all’anno della sua prima elezione, gap recuperato e bissato durante il ballottaggio, situazione che gli ha consentito di vincere in scioltezza complici anche i confronti faccia a faccia con il suo “sfidante” che hanno allargato la forbice tra i due. Una sensazione che in molti hanno avuto poco prima del silenzio elettorale. L’Avvocato Minicuci dal canto suo ha messo in campo tutto quanto gli era possibile e le attenuanti onestamente non gli mancano, in quasi due mesi da politico è riuscito insieme alle sue liste ed ai partiti che lo sostenevano ad arrivare al ballottaggio in una città che lo conosceva molto poco. Il vero sconfitto da questo confronto elettorale è però il Centrodestra, perchè i suoi esponenti sono apparsi uniti solo durante le foto di rito alle conferenze, non si spiegherebbero altrimenti i pochi voti racimolati da Antonino Minicuci al ballottaggio. Un esame approfondito, un’analisi del voto ed un rinnovamento nelle cariche dei partiti che lo compongono è d’obbligo. Il supporto offerto al candidato, forse inizialmente non digerito da parte della coalizione, non è stato all’altezza. Hanno in pratica fornito il “motivetto” con cui poi alla fine Falcomatà e compagni hanno impostato parte della loro campagna. In molti poi nel Centrodestra non hanno saputo o voluto ribattere all’idiozia del nordista che viene a conquistare il Sud. Insomma l’appoggio al candidato è stato davvero tiepido. Certo se la scelta caduta sull’incolpevole dottor Minicuci fosse stata discussa prima, le cose sarebbero andate diversamente. Si potevano valutare anche altre personalità. Tra queste avrebbe potuto essere “apprezzata” la disponibilità alla candidatura data dal Professor Giuseppe Bombino. Quasi sicuramente oggi staremmo a raccontare un altro finale. Ma forse l’ex Presidente dell’Ente Parco è troppo colto e bene educato per rappresentare alcuni dello schieramento. Il Centrodestra calabrese ha dimostrato di vivere uno dei suoi momenti peggiori, ha sbagliato un rigore a porta vuota, come si direbbe in gergo calcistico. Tutto ciò per gelosie, invidie, ripicche, vendette ed attriti interni che hanno riconsegnato Reggio Calabria a 5 (forse) anni di Amministrazione del Centrosinistra che ha visto riconfermati molti dei suoi rappresentanti. Quindi buon lavoro al Sindaco Giuseppe Falcomatà nella speranza che il “Secondo Tempo” sia nettamente differente dal primo.