Diego Fusaro è un “filosofo televisivo”, fondatore di Vox Italia, diventato popolare in quanto assiduo frequentatore dei talk show. Vanta anche una notevole presenza sul web.
Accademico prestato alla politica, ho avuto modo di ascoltarlo di recente avendo partecipato ad un incontro in cui Fusaro è intervenuto a sostegno dei suoi rappresentanti, presenti in una lista civica, in corsa per le elezioni Comunali per il Comune di Reggio Calabria. Fusaro si esibisce in un walzer di “dialettica ideologica”.
Le sue dissertazioni, riconducibili agli schemi argomentativi tratti dai manuali di filosofia, si prestano alle più disparate interpretazioni, per i non addetti ai lavori, che il più delle volte restano più perplessi che persuasi. “La libertà non sta nello scegliere tra A e B, ovvero preferire tra destra e sinistra, ma nel sottrarsi a questa scelta obbligata, provare a pensare a qualcos’altro”. Alla presentazione ufficiale di Vox Italia già Fusaro aveva dichiarato in maniera inequivocabile: “Il nostro motto è valori di destra e idee di sinistra”. Per comprendere meglio Fusaro dobbiamo fare un passo indietro ai tempi della sua formazione. La chiave di volta è da ricercare nell’incontro col pensiero di Costanzo Preve, che teorizzò il superamento della dicotomia destra-sinistra e da una reinterpretazione delle impostazioni marxiste e gramsciane.
Attenzione, il nocciolo della questione sta nell’analizzare la soluzione che il filosofo Fusaro ci propone per superare questo dualismo. Applicando le categorie di ragionamento filosofico, nel passaggio dalla destra alla sinistra, di rimando non si può fare a meno di pensare al dualismo tra bene e male. Ricerca irrisolvibile, come dirà lo stesso Fusaro, perché di fatto la ricerca del bene piuttosto che del male, da parte della collettività, non si risolve fluttuando in maniera alternata tra destra e sinistra, in quanto il male secondo Fusaro, è da ricercarsi nella globalizzazione e nel capitalismo imperialista. Il dualismo si risolve piuttosto in un fronte comune ”rossobruno”, contro il capitalismo e contro la globalizzazione. Fusaro nei suoi proclami mediatici non riconosce alla globalizzazione il merito di averlo elevato a filosofo e politico populista e sovranista.
Prof.ssa Rosanna Iacopino