Nell’ultima settimana del mese di Agosto la Squadra Mobile della Questura di Ferrara, con il Coordinamento del Sostituto Procuratore titolare dell’attività d’indagine dr. Andrea Maggioni, al termine di un articolata attività d’indagine, ha denunciato all’Autorità giudiziaria 18 soggetti nigeriani, responsabili a vario titolo di spaccio di sostanza stupefacente. L’indagine durata 6 mesi è iniziata nel mese di novembre 2018 e scaturisce dall’attività conclusasi nel precedente mese di ottobre 2018 denominata Operazione “WALL STREET“. La sezione specializzata antidroga della Squadra Mobile operava un attento e discreto monitoraggio dell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, marijuana cocaina ed eroina, gestita da cittadini di nazionalità Nigeriana presenti sul territorio estense, individuando in particolare i grossisti che rifornivano i piccoli spacciatori di strada della precedente indagine. In particolare, il territorio era stato suddiviso in due zone: una gestita da tre fornitori per le Vie Bologna e Beethoven che avevano il loro quartier generale in un appartamento di Via Gandini, ed una seconda zona delimitata tra Barco e Pontelagoscuro con quartier generale in Via Bruno Buozzi. Pur lontani dalla c.d. Zona Gad si sentivano tranquilli tanto da rifornire anche i piccoli spacciatori che offrivano droga davanti ai giardini del Grattacielo.
L’attività info-investigativa, svolta con numerose intercettazioni telefoniche, appostamenti e pedinamenti forniva fin da subito significativi riscontri, tanto che già nel mese di dicembre 2018 veniva arrestato un primo corriere della droga, una donna del ’95, che trasportava con la tecnica “ cd dell’ovulatore” , oltre un etto di cocaina in ovuli. Nei mesi successivi, grazie anche alla collaborazione degli equipaggi delle Volanti di Ferrara, altri 3 corrieri (due uomini ed una donna nigeriani) venivano arrestati mentre trasportavano verso la città estense sostanza stupefacente tipo cocaina ed eroina (circa tre etti in totale sequestrati), sempre con la stessa tecnica.
E’ stato possibile anche delineare il “fornitore” primario da cui partivano i corrieri, non solo per il rifornimento del territorio ferrarese ma anche per altre zone dell’Emilia Romagna tra cui le provincie di Reggio Emilia e Parma. Il riferimento era una coppia di Bologna, marito e moglie, che gestivano unitamente ad un loro affiliato tutta la filiera di spaccio, procurandosi la merce, tagliandola, suddividendola e distribuendola appunto tramite diversi corrieri di fiducia. La coppia era un vero e proprio punto di riferimento tanto da avere nel “catalogo” ogni tipo di sostanza stupefacente (marijuana, cocaina ed eroina) e le vendite venivano gestite sempre dall’uomo. Anche quando questi si trovava in Nigeria per il suo lavoro di import export di vestiario, coordinava le attività che venivano poi gestite dalla compagna qui in Italia: tutte le decisioni importanti però venivano prese dall’uomo, soprattutto per i quantitativi di sostanza da consegnare ed il prezzo che variava per i clienti più fedeli.
fonte — https://questure.poliziadistato.it/Ferrara/articolo/13545f53817b64937405644783