“Una cosa simile non è mai accaduta nelle democrazie dell’occidente, in passato è stata definita un incruento colpo di Stato. Fare chiarezza su fatti così gravi penso vada nell’interesse della credibilità della stessa magistratura”. “Apre” così questa mattina la pagina ufficiale Facebook di Silvio Berlusconi, relativamente alle ultime notizie su alcuni procedimenti giudiziari subiti in passato dall’allora Primo Ministro Italiano. Berlusconi si guadagna totalmente la scena politica di questi giorni dopo le rivelazioni che stanno faticosamente emergendo dalla vicenda ormai nota a tutti come magistratopoli e che in parte lo riguardano direttamente. Il Cavaliere ha parlato al Tg2 Post della RAI della stretto rapporto tra alcune toghe e la politica e racconta la sua vicenda personale giuridica che ha “condizionato” la sua carriera politica danneggiandolo agli occhi dei partner europei. “Ero troppo amareggiato da quello che avevo subito, non volevo più sentir parlare di questa persecuzione. Sono stati i miei amici e i miei collaboratori a convincermi che avevo il dovere di capire cosa fosse successo davvero”. “Io sono un parlamentare europeo, sono uno dei leader del Partito Popolare Europeo, ho svolto e continuo a svolgere un ruolo internazionale nell’interesse dell’Italia. Si può facilmente immaginare quale danno possa aver ricevuto da quella sentenza ingiusta”. Berlusconi vuole giustizia e si attende altre rivelazioni sulla vicenda, un desiderio che non vuole essere un attacco alla magistratura ritenuta da sempre dal leader di Forza Italia un organo serio e imparziale nella quasi totalità degli elementi.
“L’Europa deve saperlo. Del resto è dall’Europa che aspetto giustizia, dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo: sarà l’Europa a cancellare quella iniqua sentenza”. “Ho detto tante volte, e lo ripeto oggi a maggior ragione, che la magistratura italiana è fatta per la massima parte di persone serie, corrette, imparziali. Purtroppo vi è una minoranza ideologicamente schierata, un gruppo di potere interno che condiziona clamorosamente non solo le carriere, gli incarichi, le assegnazioni, ma anche le sentenze, come si è visto nel mio caso”. “L’Europa deve sapere che in Italia, uno dei Paesi fondatori dell’UE, avvengono macroscopiche violazioni delle regole del diritto. È dall’Europa che aspetto giustizia, dalla Corte europea dei diritti dell’uomo: sarà l’Europa ad abrogare, a cancellare sicuramente quella iniqua sentenza”.
Necessita accertare – conclude Silvio Berlusconi – quello che è successo, perchè potrebbe accadere anche ad altri in futuro e quindi agire preventivamente in tal senso nei confronti di quella parte della magistratura estremamente politicizzata di cui ha sempre “denunciato” pubblicamente l’esistenza. “Quanto è accaduto è un vulnus contro le regole democratiche che riguarda tutti. Quando si usa la giustizia come strumento di lotta politica, per tentare di distruggere il leader dell’opposizione, più volte presidente del consiglio, votato da milioni di italiani, siamo fuori dalle regole della democrazia liberale”.
Fabrizio Pace