Non concesso lo sbarco. Intervenga il Ministero degli Affari Esteri
Una notizia che lo “Sportello dei Diritti” ritiene doveroso dare in anteprima e che non avremmo mai voluto sentire dopo che da oggi, 1 luglio, dovrebbero essere state aperte tutte le frontiere dell’Area Schengen a seguito del progressivo allentamento delle misure antiCOVID-19: almeno quattro barche a vela con i relativi equipaggi e viaggiatori partiti dai porti della costa salentina sarebbero state fermate dall’Autorità Portuale greca al largo di Merlera, una delle prime isole che s’incontrano nell’Alto Jonio, dopo aver attraversato il Canale d’Otranto e che offrono un sicuro approdo per le tante imbarcazioni che ogni anno, specie nel periodo estivo si spostano dal Tacco d’Italia per un soggiorno nell’amena costa greca jonica.
Per comprendere bene il punto della questione che potrebbe riguardare migliaia di viaggiatori che scelgono di recarsi in Grecia con natanti privati, di seguito riportiamo le note pubblicate sul portale “Viaggiare Sicuri” del Ministero degli Affari Esteri che riportano ad una pagina all’uopo dedicata del Governo ellenico e dalle quali non si evincerebbe che possano essere prese misure così restrittive come il divieto di sbarco anche perché, purtroppo, regna ancora una grande incertezza in quanto non è rinvenibile alcuna ipotesi per questi viaggi:
1.7.2020
COVID-19: L’OMS ha classificato COVID-19 come “pandemia”, dallo scorso 11 marzo. Per contenerne la diffusione, a partire da gennaio 2020 sono state progressivamente adottate misure restrittive su scala globale (sospensione del traffico aereo, divieto di ingresso, respingimento in frontiera, quarantena obbligatoria, accertamenti sanitari).
In base all’art. 6 del DPCM 11 giugno 2020, gli spostamenti da/per gli Stati membri dell’UE, gli Stati parte dell’accordo Schengen, Regno Unito, Andorra, Principato di Monaco, San Marino e Città del Vaticano non sono soggetti a limitazioni. Sono quindi consentiti spostamenti verso questi Paesi anche per turismo. È sempre necessario verificare, prima della partenza, eventuali restrizioni all’ingresso in vigore nel Paese in cui ci si vuole recare. Tali informazioni sono disponibili sulle Schede Paese di Viaggiare Sicuri e sui siti web delle Ambasciate e/o dei Consolati italiani dei Paesi di interesse. Il rientro in Italia dai Paesi elencati è consentito senza limitazioni, fatte salve eventuali misure restrittive disposte per specifiche aree del territorio nazionale.
Il Ministro della Salute, con apposita Ordinanza, ha disposto che dal 1 al 14 luglio 2020 è consentito l’ingresso nel territorio nazionale dai seguenti Stati e territori: Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Repubblica di Corea, Thailandia, Tunisia, Uruguay, tuttavia a chi rientri in Italia da questi Stati si applica l’obbligo di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario con le modalità di cui agli articoli 4 e 5 del DPCM 11 giugno 2020. Per maggiori informazioni, cliccare qui o visitare l’approfondimento di questo sito web.
1.7.2020
COVID-19. Aggiornamento: A partire dal 1 Luglio sono ripristinati i collegamenti diretti (aerei e marittimi) tra Italia e Grecia, per i quali il Governo greco ha introdotto specifiche procedure di ingresso. Si raccomanda di prendere attenta visione DI QUESTO LINK. (al momento non consultabile con i browser Edge e Internet Explorer, si consiglia di utilizzare browser alternativi). Si precisa che la pagina in questione è gestita dalle Autorità greche e non dall’Ambasciata d’Italia ad Atene. Allo stesso link, è reperibile il Passenger Locator Form (PLF), un questionario che richiede informazioni dettagliate sul viaggio (quali ad esempio il punto di partenza, i dati sul viaggio, l’indirizzo di recapito in Grecia), che è NECESSARIO compilare almeno 48 ore prima dell’ingresso nel Paese. Per maggiori informazioni consultare la pagina del sito dell’Ambasciata d’Italia ad Atene “Grecia e Coronavirus – Domande frequenti”
Una situazione che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, se si procrastinasse oltre la necessità di ragionevoli controlli sanitari minimi, meriterebbe un intervento immediato della Farnesina per protestare contro misure come quella del divieto di sbarco non solo non indicata nell’apposita pagina dedicata indicata dallo stesso governo greco, ma che comunque non dovrebbero essere più applicate poiché l’emergenza, seppur non completamente cessata, si è notevolmente affievolita.
c.s. – Sportello dei Diritti