Nel vano tentativo di cancellare cinque anni di nulla, il Sindaco Falcomatà adesso gioca a fare il populista cercando di smuovere la pancia dei cittadini e strumentalizzare le emergenze della nostra città. L’ultima messa in scena è la protesta sull’emergenza rifiuti tenutasi a palazzo Campanella dal primo cittadino accompagnato da appena dieci sindaci (su 97) dell’area Metropolitana. Ma anche per recitare la parte occorre talento altrimenti si rischia di fare l’ennesima figuraccia. La città di Reggio è invasa dai rifiuti ormai da ben cinque anni, esattamente gli stessi dell’amministrazione Falcomatà, ma per palazzo San Giorgio la colpa è sempre degli altri: in una prima fase, infatti, la responsabilità era di chi aveva governato una decina di anni fa; in una seconda fase la colpa si alternava fra i cittadini chiamati “lordazzi” e la società AVR (scelta da questa amministrazione); adesso finalmente la colpa ricade sulla neo presidente della Regione Calabria eletta appena qualche mese fa. Insomma, è dovuto andare a casa il “compagno” Oliverio e cambiare il colore del governo regionale per accorgersi che la Regione gestisce le discariche in un complesso sistema fra pubblico e privato.
Non tutti, forse, hanno inteso che la governatrice Jole Santelli sta cercando di bloccare un circuito perverso che in cinque anni ha lucrato soldi pubblici sull’emergenza legata alle discariche private. Un modo di agire, quello della Santelli, decisamente orientato a risolvere in maniera definitiva questa storia infinita delle discariche e che avrebbe meritato di avere a fianco in questa battaglia anche gli altri attori istituzionali. Il sindaco reggino, magari, avrebbe potuto chiedere un confronto sereno e costruttivo, alieno da contrapposizioni politiche, per capire come si può far fronte ad un’emergenza legata alla raccolta dei rifiuti, ma è questo il modo per farlo? Non pare affatto sia così e al momento, mentre il nuovo governo regionale cerca di mettere un punto relativamente ad un problema che logora le casse pubbliche e mantiene la situazione nello stallo emergenziale, il signor sindaco pensa ad alimentare proteste e polemiche puramente strumentali. Non va affatto bene la mera contrapposizione da sezione comunista, in barba alle logiche istituzionali che in casi analoghi avrebbe dovuto generare l’incontro di tutte le forze del territorio contro il malaffare e le logiche dell’emergenza, per cercare di costruire una situazione nuova e un sistema adeguato per garantire, anche in futuro, al settore rifiuti un normale funzionamento a vantaggio dei cittadini della Calabria.