Consulenti del lavoro. Fase 2 e protocollo INAIL per la ripresa

È online il documento tecnico elaborato dall’Inail, contenente le indicazioni sulle misure di contenimento del contagio da Coronavirus nei luoghi di lavoro per la Fase 2, prevista dal prossimo 4 maggio. Approvata dal Comitato tecnico scientifico (Cts), istituito presso la Protezione Civile, la pubblicazione contiene indicazioni mirate ad affrontare la graduale ripresa in sicurezza delle attività produttive e a garantire adeguati livelli di tutela della salute per tutta la popolazione. In quest’ottica e per affrontare in sicurezza la graduale ripresa delle attività produttive nella cd “Fase 2”, nell’ambito delle diverse funzioni, assicurativa, riabilitativa, di prevenzione e di ricerca, ha messo in atto iniziative con l’obiettivo di garantire una tutela globale della salute e della sicurezza dei lavoratori, anche in questo momento di emergenza. La prima parte del documento riguarda la predisposizione di una metodologia innovativa di valutazione integrata del rischio secondo tre variabili: l’esposizione, dunque, la probabilità di venire in contatto con fonti di contagio nello svolgimento delle specifiche attività lavorative (es. settore sanitario, gestione dei rifiuti speciali, laboratori di ricerca, ecc.); la prossimità connessa ai processi lavorativi (es. specifici compiti in catene di montaggio) per parte del tempo di lavoro o per la quasi totalità; nonché l’impatto connesso al rischio di aggregazione sociale anche verso “terzi” (es. ristorazione, commercio al dettaglio, spettacolo, alberghiero, istruzione, ecc.). La seconda parte, invece, si focalizza sull’adozione di misure organizzative, di prevenzione e protezione, nonché di lotta all’insorgenza di focolai epidemici, anche in considerazione di quanto già contenuto nel “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” stipulato tra Governo e Parti sociali lo scorso 14 marzo 2020. L’adozione di misure graduali e adeguate attraverso un nuovo modello organizzativo di prevenzione partecipato, secondo l’Istituto, consentirà, in presenza di indicatori epidemiologici compatibili, il ritorno progressivo al lavoro, garantendo adeguati livelli di tutela della salute e sicurezza di tutti i lavoratori, nonché della popolazione. All’interno del documento, infine, alcune tabelle con gli indici di rischio per alcune attività contrassegnate dal codice Ateco. Tutte le info dai Consulenti del lavoro.

Ufficio stampa CdL

Fondazione Studi Consulenti del Lavoro

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