“Dirottare fondi delle regioni del Sud per finanziare la ripartenza del Nord non è una soluzione sensata e percorribile”. Lo dichiara in una nota il Consigliere regionale e Deputato di Forza Italia Domenico Giannetta. “Sono gravissime, se confermate – denuncia Giannetta – le indicazioni del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, senatore Mario Turco, del Movimento 5 Stelle, che suggerisce di sospendere il vincolo di destinazione alle regioni del Sud del 34 % delle risorse ordinarie del bilancio dello Stato, previste dall’inapplicato art.7 bis della Legge n°18 del 2017, per fronteggiare l’emergenza”.
“A causa della mancata applicazione di questo articolo di legge, in tre anni abbiamo già perso 21 miliardi – sottolinea Giannetta – un vero e proprio “ furto di risorse”, per citare il Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, che, per tentare di colmare il gap, ha fatto rientrare lo stesso nel Piano per il Sud pochi mesi fa”.
“Ancora una volta la schizofrenia di questo Governo la fa da padrona, con atti e indirizzi contraddittori. Ad un tempo si annuncia di mantenere gli impegni di assegnazione delle risorse, disattesi per tre anni, e nel medesimo tempo di poi si pensa di dirottarle per finanziare le regioni del Nord, la cui ripartenza, nello stesso documento, viene considerata strategicamente prioritaria”.
“Il momento di profonda incertezza che stiamo attraversando, non consente superficialità e leggerezza. Le soluzioni vanno ricercate con buon senso e non possono in alcun caso generare imbarazzanti tiri alla fune sulla solidarietà”.
“Il Governo deve certamente aiutare le zone maggiormente colpite ma – continua Giannetta – non può legittimare uno scippo alle regioni del Sud con politiche economiche sbilanciate, che non possono trovare fondamento alcuno neanche nella crisi sanitaria senza precedenti che stiamo attraversando, ma dovrebbe, al contrario, adottare soluzioni ispirate a principi di equità economica e sociale”.
“Non vorremmo dover pensare – conclude Giannetta – che la caotica produzione di atti e decreti abbia annebbiato la vista a quella parte dell’esecutivo che pensa di poter intraprendere percorsi inopportuni e iniqui senza colpo ferire, indifferente alla pesante offesa mossa alla Calabria e alle altre regioni del Sud”.