Riceviamo e pubblichiamo
Stiamo vivendo un incubo, anzi due. Il primo è l’emergenza covid e mai, come tutti del resto, ci saremmo aspettati di dover combattere contro un nemico invisibile che ha stravolto la vita di ognuno di noi; le restrizioni a cui siamo sottoposti per salvaguardare la nostra salute e quella dei nostri cari, incidono molto sotto l’aspetto psicologico al quale, si aggiunge il secondo incubo che purtroppo viviamo da anni, e riguarda il lavoro.
Certo, è una fortuna avere un lavoro oggi ma è anche vero, che gli stipendi arrivano con sempre meno regolarità: a volte passano tre o quattro mesi per riceverne uno. Cioè vuol dire vivere, anzi sopravvivere, nella disperazione più totale perché, tra bollette, e beni di prima necessità, le spese si accumulano ponendoci in una condizione di disagio in quanto non sempre riusciamo a coprire tutte le necessita della famiglia.
Chiedo per questo all’Amministrazione Comunale ma soprattutto al Primo Cittadino, di ricordarsi dei DIPENDENTI AVR . Voglia ricordarsi di questi lavoratori che si spezzano la schiena, che rischiano, in questo particolare periodo, di esporsi a rischio contagio e di infettare i loco cari. Sig. Sindaco voglia accogliere, l’accorato appello di una cittadina e tra una diretta e l’altra, voglia trovare il modo, di risolvere questo grosso problema che appartiene a tante famiglie.
La moglie di un dipendente AVR