«Dopo ore di tensione psicologica e fatica fisica, finalmente le famiglie con minori, donne in gravidanza, anziani ed altri casi delicati hanno potuto lasciare Villa San Giovanni ed oltrepassare lo Stretto, anche se altre persone restano ancora lì ferme. Mi preme ringraziare tutti coloro che hanno evitato che il blocco agli imbarcaderi degenerasse in un qualcosa di più pesante, ma allo stesso tempo bacchettare coloro che hanno creato un limbo patito specialmente dai più deboli e una polveriera che rischiava di esplodere».
Così il Garante Metropolitano per l’Infanzia e l’Adolescenza Emanuele Mattia su quello che si potrebbe definire “Caso Villa”.
«Appresa da segnalazioni locali la circostanza di persone bloccate da ore ed ore, fra le quali minori e donne incinte, mi sono subito attivato insieme al Garante Regionale Antonio Marziale, sia a livello prefettizio che romano. Abbiamo seguito con trepidante attenzione la vicenda con l’obiettivo di salvaguardare i più piccoli e così abbiamo potuto apprezzare l’impegno del Sindaco Metropolitano Giuseppe Falcomatà e del Sindaco facente funzioni di Villa Maria Grazia Richichi, che in loco si sono spesi nel monitorare la situazione, nel garantire beni e servizi essenziali e nel cercare di sbloccare interloquendo con altri livelli istituzionali, del mondo del terzo settore, che ha assistito le persone rifornendole di acqua, cibo e coperte, e delle forze dell’ordine, che hanno assicurato con giudizio l’ordine pubblico in momenti a dir poco difficili» spiega Mattia.
«Contestualmente, non posso non stigmatizzare il comportamento dello Stato e di altri soggetti istituzionali che non solo hanno generato questa situazione senza un coordinamento a fronte dell’emissione di norme, ma hanno anche pensato di abbandonare i cittadini, fra i quali tanti minori ed altri soggetti deboli, a sete, fame e freddo, preferendo la rigidità davanti alle regole, pur giuste per la salute pubblica, anziché utilizzare il buon senso. E una tirata d’orecchie va anche ai genitori, che non possono far ricadere sui propri figli colpe non loro, come quella di partire comunque nonostante il rischio di essere bloccati» continua il Garante.
«Quanto vissuto a Villa dai minori è inconcepibile. Ciò dimostra ancora una volta come nel Paese occorra un maggiore sforzo di istituzioni e genitori nel tenerli presente nelle rispettive scelte, pensando al loro benessere psicofisico» è la conclusione di Mattia.