(DIRE) Trento, 2 Mar. – Tutte le aziende del settore turismo del Trentino potranno accedere da subito al Fondo di solidarieta’ per fare fronte al calo di attivita’, servizi e prenotazioni del mercato a seguito dell’emergenza Coronavirus. Stamattinata gli assessori provinciali al Turismo, Roberto Failoni, e allo Sviluppo economico, Achille Spinelli, hanno convocato un tavolo operativo con i rappresentanti del turismo della provincia per definire nel dettaglio la procedura da seguire per accedere all’assegno ordinario di integrazione e tutelare cosi’, in questa prima fase, i dipendenti del ricettivo, dei bar e ristoranti, della agenzie viaggi, degli impianti a fune, del commercio, dei servizi e del trasporto. Alla riunione – riporta una nota della Provincia autonoma di Trento- oltre al presidente del Fondo di solidarieta’, hanno partecipato le associazioni degli albergatori (Unat e Asat), le Aziende di promozione turistica, l’associazione degli impianti funiviari, i sindacati, l’ente bilaterale del turismo, Confesercenti, Confcommercio, Inps e Trentino Marketing. Soddisfatti al termine dell’incontro agli operatori economici: “È importante- sottolinea in una nota Gianni Battaiola, presidente Asat- fornire alle aziende delle informazioni certe sull’accesso immediato al fondo, cosi’ da garantire l’operativita’ ad un settore strategico dell’economia trentina”.
Sul versante occupazionale, la riunione di oggi ha dato una risposta anche al sindacato: “La situazione- commenta Paola Bassetti, Filcams Cgil del Trentino- richiede interventi immediati e, soprattutto, coordinati tra loro, cosi’ da evitare situazione differenziate sul territorio provinciale”. Il Fondo -spiegano- garantisce un assegno ordinario di integrazione salariale nei limiti stabiliti dal decreto istitutivo (massimo 13 settimane) per i dipendenti di aziende che sospendono l’attivita’ “in relazione a causali previste dalla normativa in materia di integrazione salariale ordinaria, ad esclusione delle intemperie stagionali”. Capitolo Fondo e emergenza Coronavirus. Nello specifico dell’emergenza sanitaria legata alla possibile diffusione anche in Trentino della sindrome Covid-19 (Coronavirus), l’attivazione del Fondo puo’ avvenire per due differenti motivazioni: la sospensione o la riduzione di attivita’ in forza di un’ordinanza della Pubblica autorita’; il calo di lavoro o di commesse e la crisi di mercato. Nel caso dell’emergenza Coronavirus, il settore turistico -come confermno gli stessi rappresentanti del tavolo, indicando gli effetti- ha subito il calo degli arrivi e/o fatturato o la disdetta di prenotazioni nelle aree del turismo invernale. Questo potrebbe indurre alcune aziende del settore ricettivo, della ristorazione, degli impianti a fune a sospendere dal lavoro tutti o in parte i propri addetti. Il risultato concreto della riunione odierna e’ la definizione della procedura da seguire, spiegano dalla Provincia autonoma di Trento. Le aziende che decidono di ridurre l’orario di lavoro o rinunciare alle prestazioni di alcuni dipendenti per di calo commesse, procedono subito a tale riduzione, avviano una procedura di comunicazione ai sindacati e attivano entro 15 giorni per via telematica la domanda all’Inps, allegando la relazione che attesta la situazione di “Mancanza di lavoro/commesse”. Il datore di lavoro anticipa l’assegno ordinario di integrazione salariale fino all’80% della retribuzione (la quota sara’ poi a carico del Fondo), andando poi, una volta ottenuta l’autorizzazione dal Fondo, in compensazione sui futuri versamenti Inps. Beneficiari. La domanda di integrazione salariale puo’ riguardare i lavoratori assunti a termine e stagionali che abbiano maturato almeno 30 giorni di contributi nel settore nell’ultimo anno. (Red/ Dire)