Mercoledì pomeriggio, a seguito di richiesta della Procura Generale della Repubblica di Reggio Calabria, la locale Corte d’Appello ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di C. S. cl ’66, commercialista, ritenuto responsabile dell’omicidio di I. D. e del tentato omicidio di D. E., reati consumati nelle campagne di Seminara (RC) nel settembre 2012.
Le ricerche dell’uomo, avviate nell’immediatezza dai Carabinieri della Compagnia di Palmi, in costante sinergia con i colleghi di Desio (MB), hanno permesso di rintracciare l’uomo in Lombardia e in particolare nel Comune di Lissone ove è stato tratto in arresto.
Il provvedimento nasce da articolata attività diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, le cui indagini sono state condotte dagli uomini della compagnia Carabinieri di Palmi che hanno permesso sin da subito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del C. S.
Il delitto, secondo gli investigatori, sarebbe scaturito al culmine di una lite per una servitù di passaggio che ricade tra i fondi comunicanti del I. e di C..
Quest’ultimo, a seguito della testimonianza del D. E., è stato condannato a 30 anni di reclusione in primo grado, tuttavia le dichiarazioni del Bulgaro sono state giudicate inattendibili dai primi Giudici di Corte d’Appello che, capovolgendo la sentenza della Corte d’Assise di Palmi, hanno assolto l’uomo.
Tale pronunciamento è stato annullato dalla Corte di Cassazione, su ricorso dell’Avvocato Generale Dott. Fulvio Rizzo, che ha rimesso la decisione ad una nuova valutazione della Corte d’Assise d’Appello. A seguito di ciò, la Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Reggio Calabra, diretta dal Dott. Bernardo Petralia, ha richiesto ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di C. S., la quale, nel primo pomeriggio di mercoledì, è stata emessa dalla locale Corte d’Assise d’Appello, insieme alla condanna per l’uomo a 30 anni di reclusione in carcere.
L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Monza, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Comunicato Stampa – Carabinieri