Visita del Garante Marziale al carcere minorile di Catanzaro

Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, ha incontrato oggi il personale e i detenuti del carcere minorile di Catanzaro, unica struttura in tutta la Calabria.

“Come ogni anno – dichiara Antonio Marziale – mi sono recato a Catanzaro per formulare gli Auguri di Natale ai ragazzi detenuti e al personale che vi opera con grande attenzione. Voglio subito ringraziare la Vicedirettrice, la dottoressa Chiara Crociani, per la sua disponibilità, così come gli operatori di polizia penitenziaria, gli assistenti sociali e i volontari che quotidianamente prestano assistenza ai giovani detenuti. A Catanzaro, voglio ricordarlo – afferma Marziale – sono in atto detenuti 19 ragazzi, quattro italiani e quindici stranieri, di età tra i 14 e i 23 anni di età, che scontano pene per reati che vanno dall’omicidio al furto. Trovo prioritario, per l’attività di un Garante, che proprio in questi giorni che ricordano l’Avvento, un gesto, una parola, siano spesi anche per chi ha sbagliato, commesso gravissimi reati, perché comunque si tratta di esseri umani che torneranno in libertà. A loro ho detto che fuori da quei muri c’è una società che li aspetta, una realtà difficile all’interno della quale dovranno però collocarsi in maniera quanto più esemplarmente possibile, proprio perché reduci da una esperienza così forte, terribile, come la detenzione carceraria e la privazione della libertà. Ai ragazzi ho chiesto di riflettere sulle limitazioni che sono state loro, giustamente, imposte, sul valore della libertà e il decidere il proprio tempo come meglio credono, senza gli effetti sanzionatori della giustizia. Mi augurano che tutti ci riescano, per loro stessi e le loro famiglie”.

A conclusione della visita, il Garante Marziale ha donato all’Istituto di pena dei libri per arricchire la biblioteca. “Ho voluto – infine – riaffermare a questi ragazzi come la cultura, il sapere, siano i deterrenti più efficaci per discernere il male e allontanarlo da sé, con la speranza che ciò sia accolto nella loro vita quotidiana”.

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