Reggio Calabria, Corecom-Cisme: al via la seconda edizione de i laboratori “Media Education For All”

Gli adolescenti sono costantemente connessi alla rete: li chiamano “nativi digitali”, ragazzi nati in corrispondenza con la diffusione delle nuove tecnologie informatiche e cresciuti con esse, dotati di una estrema facilità di utilizzo degli strumenti digitali per la grande familiarità con gli stessi, fin da piccoli.

Principale mezzo di comunicazione, come riportato dalla indagine Riza, sono le chat: il 78% degli adolescenti (quasi 4 su 5) chatta continuamente su Whatsapp, anche con i genitori, i quali però non sono abbastanza consapevoli non solo delle potenzialità ma anche dei rischi e dei pericoli insiti nell’uso e nell’abuso delle nuove tecnologie, il 22% di loro dichiara di soffrire di vamping, e 4 su 5 usano i social network per comunicare ogni giorno con i propri figli, anche per gli adulti è concreto il pericolo dipendenza.

Non dobbiamo inoltre dimenticare che nascono continuamente nuovi servizi e nuove tendenze che nascondono potenziali rischi per la sicurezza dei giovani. Ad esempio, la geolocalizzazione potrebbe essere utilizzata per individuare la loro posizione fisica. I giovani tendono sempre di più inviare e ricevere immagini sessualmente espliciti, principalmente mediante il cellulare. Inoltre, è facile imbattersi, navigando in rete, in immagini pedopornografiche. Non basta più proteggere i giovani online. Occorre diffondere una cultura digitale tra i giovani e i loro genitori per aiutarli a proteggersi e navigare in maniera responsabile.

La Scuola svolge ancora una volta un ruolo di primo piano in tale sfida educativa per insegnare ai giovani il modo di

da sinistra: Rossi, Rotta, D’Elia, Comandè

confrontarsi costruttivamente con le attuali forme espressive offerte dalla Rete; per proporre un nuovo modello di cittadinanza attiva e democratica che pervada anche la sfera del virtuale; per promuovere una gestione consapevole di tutti gli aspetti della vita che sono presenti anche al mondo online.

Compito della nuova educazione è formare “cittadini virtuali” consapevoli, fruitori attivi della rete e delle moderne tecnologie e allo stesso tempo comprendere una nuova dimensione del reale che ha inglobato in sé il virtuale con le sue potenzialità e i suoi rischi.

L’innovazione quindi non va subita, ma può diventare opportunità se accompagnata da un’adeguata educazione: soltanto insegnando ai giovani ad essere utilizzatori di social dotati degli strumenti necessari per sviluppare uno spirito critico, una consapevolezza e una responsabilità di fronte alla nuova realtà dei media digitali sarà possibile combattere i pericolosi fenomeni del cyberbullismo e delle fake news e arginare i comportamenti a rischio come il trolling e le campagne di odio sulla rete.

Questo è il messaggio che è stato lanciato nel corso della conferenza stampa svoltasi presso la sala “Monteleone” del Consiglio Regionale della Calabria – Palazzo “Campanella” , indetta dalla Coop. Cisme e dal Corecom per illustrare i percorsi che prenderanno il via nella scuola superiore “A. Righi” e nell’Istituto tecnico tecnologico “Panella-Vallauri” di Reggio Calabria e con i laboratori “Media Education For All”, giunto alla seconda edizione e “ We are – web reputation e digital research” proprio per diffondere una cultura digitale tra i giovani e i loro genitori e per aiutarli a proteggersi e navigare in maniera responsabile.

La seconda edizione del laboratorio che si svolgerà con gli studenti del “A. Righi” nasce dall’esigenza emersa di approfondire un percorso avviato con il primo progetto Media Education For All. Durante i laboratori, previsti nel progetto M. E. F. A., è emersa l’esigenza di approfondire alcune tematiche, quali: la conoscenza della violenza basata sul genere, le competenze e uso consapevole dei social, i valori come il rispetto, la comunicazione, l’empatia, il pensiero critico.  Il percorso utilizza una varietà di metodologie divertenti, esperienziali e interattive (discussioni di gruppo, giochi di ruolo, brainstorming, focus groups), scenari che consentono ai partecipanti di apprendere attraverso il „fare‟ e, allo stesso tempo, sviluppare una proprietà condivisa dei messaggi del programma. L’apprendimento avviene perché i giovani hanno la possibilità di collaborare tra loro e avere il controllo del processo di acquisizione. In tal modo acquisiscono sicurezza nello scambio di opinioni, approfondendo questioni rilevanti della loro vita quotidiana.

Alla conferenza stampa, sono intervenuti Giuseppe Rotta – presidente CO.RE.COM. Calabria; Maria Daniela Rossi – presidente CISMe e le professoresse D’Elia e Comandè, accompagnate dai ragazzi della classe 3 A SM dell’istituto “Panella-Vallauri”, la dirigente Anna Nucera dell’Itt “Panella-Vallauri” non è potuta esser presente per impegni istituzionali già presi.

I progetti vedranno la partecipazione di ben 60 studenti, – ha sottolineato la presidente  della Cisme Daniela Rossi – che avranno la possibilità, attraverso i seminari, di due ore ciascuno, di conoscere e apprendere le competenze digitali, realizzare così pari opportunità di genere, prevenire e contrastare tutte le condotte discriminatorie con riferimento ad ogni fattore di rischio, responsabilizzare i giovani verso un ambiente virtuale sano,  ossia capacità non solo tecniche ma critico-cognitive ed etico sociali per un uso consapevole ed efficace di internet e dei social.

Il presidente del Corecom, Giuseppe Rotta è entusiasta del progetto rivolto alle nuove generazioni che vivono oggi immerse nelle tecnologie digitali e vanno necessariamente seguite ed accompagnate nell’affrontare in maniera corretta e critica i profondi cambiamenti che l’utilizzo, spesso smodato, dei nuovi media ha introdotto nel mondo dell’informazione e della comunicazione.

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