Dopo due mesi chiude i battenti la V edizione di Napoli Expo Art Polis 2019, concedendo al finissage, una proroga di ben due giorni rispetto alla tabella di marcia. Progettata e diretta da Daniela Wolmann, la collettiva si è proposta con il tema “Mille colori, la città dell’accoglienza”, perfettamente in sintonia con l’attuale dibattito (non solo nazionale), mettendo in primo piano la cultura, spesso emarginata nelle sue stanze, per far sì che quegli aspetti umanitari di cui tanto si parla possano veramente prendere forma per mostrarsi alla portata di tutti, così da restituire all’arte la sua autentica dignità e funzione al di sopra delle diversità che negli altri campi vivono conflitti e non condivisioni.
Grazie alle centinaia di opere esposte al Palazzo delle Arti di Napoli (PAN), realizzate da oltre 70 artisti, la curatrice Daniela Wolmann, è riuscita a restituire con forza a Napoli e al sud, il suo ancestrale ruolo di cenacolo della cultura, nel quale artisti provenienti da tutta Italia, hanno trovato la giusta location per uno scambio valorizzante sotto ogni profilo. Non a caso, l’impatto, entrando nelle sale del PAN è quello di sentirsi al posto giusto nel momento giusto, l’ambiente valorizza le opere esposte quanto le stesse valorizzano l’ambiente che le accoglie, confermandone la sua funzione di eccellente contenitore di anime.
Ogni opera ha trovato il suo Genius Loci in un’esemplare allestimento, curato personalmente dalla Wolmann, supportata da Bruno Cuomo e Salvio Tene, nella quale ogni spazio, verticale e orizzontale, è stato concepito in maniera “giusta” tanto da rendere il percorso espositivo, armonioso e stimolante in ogni suo passaggio, da sala a sala, da artista ad artista, da opera ad opera. Un’esposizione eclettica, come è giusto che sia tra i contemporanei di oggi, nella quale sono emersi mondi e modi diversi di esprimere emozioni e sentimenti. Alle opere pittoriche si sono affiancate quelle scultoree, alcune realizzate con materiali tradizionali, altre create attraverso l’assemblaggio e il reimpiego di materiali provenienti da altri ambienti naturali e artificiali.
Le sezioni divise in Immagines (1 e 2), Segni, Materia e Scatti, sono riuscite a raccontare esperienze artistiche uniche nel loro genere. Immagines 1, ha ospitato le opere pittoriche i cui soggetti rappresentano figure umane, volti, corpi, abbracci, misti a paesaggi e realtà (Fabrizio Attianese, Maria Laura Balestra, Antonella Calabrese, Luigi Calì, Paola Capriolo, Adelaide Ciancio, Salvatore Ciaurro, Maria Rosaria Esposito, Alfredo Furiati, Cica Hay, Lucia Iovino, Giuseppe Labate, Claudio Martinenghi, Fabiana Minieri, William Papaleo, Alessandro Papari, Anna Ponti, Rosalia Porcaro, Umberto Riccelli, Luana Robazza, Vincenzo Russiello, Marina Vitolo). Immagines 2, ha accolto opere pittoriche, rappresentazioni astratte, nelle quali forma e colori appaiono come composizioni spontanee ma al contempo esplosioni di energia (Aurora Aspide, Giuseppe Clemente, Antonio Del Prete, Lorenzo Di Marino, Elio Marino, Luciana Marone, Raffaele Miscione, Silia Pellegrino). La sezione Segni, è stata dedicata a una rassegna di opere che penetrano nel mondo onirico, dell’immaginario, pur affondando le loro radici ispiratrici in qualcosa che è molto più vicina all’uomo di quanto non lo sia la realtà, segni, appunto, simboli, allegorie, miti (Luigi Ammendola, Ciro Balzano, Marco Barone, Umberto Bizzarro, Salvatore Bossone, Maria Pia Daidone, Paola Del Prete, Loredana Esposito, Ida La Rana, Ria Lussi, Riccardo Matlakas, Salvatore Principe, Giuseppe Rapicano, Raffaele Sangiuliano, Sandra Statunato, Manuela Vaccaro). Materia, ha dato spazio alla tridimensionalità, alle sculture ma anche a elementi di design e a composizioni che timidamente accennano le loro masse (Gruppo Argilrosa, Anna Maria Baratto, Rosaria Bianco, Ambrogio Bosco, Luigi Busciè, Paola Capriotti, Carmelo Compare, Guglielmo De Filippo, Frank Dedo, Pasquale Manzo, Giordano Martone, Rebecca Miccio, Stefania Miro, Doriana Napoli, Rosario Petito, Chiara Rojo, Maurizio Romeo, Lucia Vecchiarelli, Peppe Vitale, Stefano Wolfler). La sezione Scatti, dedicata alla fotografia, ha accolto sia scorci di vita reali, sia sofisticate rielaborazioni digitali (Raffaella Bacarelli, Bruno Ciniglia, Gaetano D’Anna, Silvia Rea, Mariella Zifarelli).
La mostra ha destinato, inoltre, uno spazio alla proiezione del documentario “Q1191 Vincenzo Gemito a Napoli”, dedicato al grande artista per i novant’anni dalla sua morte, con la regia di Lucilla Parlato. Nello stesso si racconta la vita e le opere dello scultore, disegnatore e orafo che si formò attingendo dai vicoli del centro storico di Napoli e dalle sculture del museo archeologico.
Nel corso della rassegna una nota di tristezza è stata introdotta dalla improvvisa scomparsa del maestro Gualtiero Passani, pittore lucchese di fama internazionale, deceduto all’età di 93 anni, Artista delle seconde avanguardie, Passani nel 1948 fondò il Sodalizio Artistico delle Arti Figurative, movimento al quale aderirono molti pittori e scultori carraresi. Nel corso del Novecento, vanta collaborazioni con altri grandi, come Ottone Rosai, Ardengo Soffici, Pablo Picasso, Moses Levy. Nella sala 7 allestita per accogliere i suoi 70 anni di carriera, con la sua Retrospettiva Vita e colore. grazie al contributo del critico d’arte Gianpasquale Greco, emerge lo scorrere del tempo con al suo seguito l’evoluzione degli stili, delle forme, dei colori. Le sue opere offrono un dinamismo temporale che conferisce alle stesse il valore testimoniale di un periodo storico artistico che ha segnato la fine delle avanguardie del ‘900.
Daniela Wolmann ha dimostrato di non essere una mera curatrice, infatti la sua sensibilità è andata oltre nel momento in cui ha accolto last minute, la composizione artistica di un giovanissimo pittore, Andrea Schioppi, con il suo World suicide. Lei stessa spiega che si tratta di una new entry scoperta quasi per caso e fortemente voluta alla mostra, perché questo evento oltre a essere una vetrina deve dare la possibilità, ai giovani talentuosi, di emergere e farsi conoscere. Dall’arte visiva alle performance, Napoli Expo Art Polis 2019, oltre agli spazi espositivi ha aperto il suo salotto alle “Anime partenopee”, dedicato a Luigi Necco, giornalista, scrittore e autore di servizi sull’archeologia mediterranea, scomparso nel 2018. La rassegna di eventi e spettacoli ha coinvolto artisti come Marco Fasano, Monica Sarnelli, Grazia Di Michele, Stefania Ragni, Sorvillo e Perrotta, Andrea Cassese, Giovanni Imparato, Marco Zurzolo, Vincenzo Danise, Christian Deliso, Marina Zyatkova, Ilary Barnes, Maja Murjikneli, Rosalia Porcaro, Maurizio De Giovanni, Slobodanka Ciric, Umberto Bizzarro, Antonio Esposito Maiello, Luca Cassini. I due mesi di esposizione sono stati accompagnati da un’ottima risposta tra esperti, appassionati, critici d’arte e personaggi pubblici, onorandosi della presenza di personalità come Maurizio Vitiello, curatore di eventi e programmi culturali, della scrittrice Carmen Pellegrino e della giornalista Anna Stromillo. Nell’ambito della collettiva è stata inoltre abbinata la sesta edizione del Premio artistico “Napoli Arte & Rivoluzione”, inserito nelle commemorazioni delle 4 giornate del 1943, nell’ambito del quale sono stati conferiti i primi premi, rispettivamente sezione pittura a Luigi Calì (Ritrovarsi), sezione fotografia a Mariella Zifarelli (La forza della libertà) e sezione scultura a Maurizio Romeo (Jatevenne), la menzione della critica a Paola Capriotti (La forza delle donne) e quella del pubblico ad Anita Fox (1943). Il premio nato da un’idea di Daniela Wollmann con l’associazione culturale rivoluzionART/creativiATTIVI, collabora sin dalla prima edizione con la V Municipalità Arenella-Vomero e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli.