di Antonio Virduci – In una dolce notte di fine Ottobre, la Reggina ritorna ad assaporare dopo anni e anni l’adrenalina del primato. Fate largo alla capolista, sembrano dire gli scatenati Denis, Rolando e Corazza che stendono, a cavallo fra primo e secondo tempo il volenteroso Picerno. Certo è che la serata era iniziata sotto i migliori auspici ancora prima di scendere in campo, visto il pari del Potenza e la sconfitta della Ternana. I 9000 del Granillo, insomma, accomodandosi in tribuna, sapevano bene cosa sperare da lì a poco.
Picerno che comunque, per una buona mezz’ora, aveva zittito il Granillo con l’inopinato vantaggio siglato da Santaniello, ma da non sottovalutare nell’economia del match la grande parata di Guarna, che ha evitato per un soffio il raddoppio del Picerno. Il calcio è fatto in gran parte da episodi: un dito più in là il pallone e, probabilmente, avremmo dovuto scrivere di un’altra partita.
Resta il fatto che per abbattere questa Reggina ci vuole ben altro che un fortunoso gol messole a segno, e dopo un po’ di minuti le bocche da fuoco amaranto hanno cominciato a bombardare la squadra lucana che ha cominciato a sciogliersi come neve al sole. Partita in pratica già chiusa dopo dieci minuti della ripresa, con la Curva Sud su di giri a incitare gli amaranto. Mister Toscano si sbizzarrisce in fatto di cambi. Escono Bellomo, Loiacono e Corazza, fanno il loro ingresso Reginaldo, Gasparetto e Paolucci. Poi è “standing ovation ” per Denis che lascia spazio Doumbia. Ancora qualche cambio tanto per far passare il tempo, ma tutti in attesa, ospiti compresi, del triplice fischio del signor Miele di Nola. Che scritta avrà escogitato il presidente Gallo stavolta? Se lo chiedono tutti, alla fine, mentre lui si alza dal box in tribuna stampa che lo ha ospitato per tutta la durata della partita. Avellino in trasferta, la prossima tappa del cammino amaranto verso la serie cadetta.