“A Falcomatà manca prospettiva per il futuro della città”
(DIRE) 3 Set. – “Non posso autoproclamarmi. Ho percezione che, considerata la mia cultura politica, l’identikit del possibile candidato a sindaco del centrodestra si sovrappone alla mia persona”. Cosi’ all’agenzia Dire Giuseppe Bombino, ricercatore dell’Universita’ Mediterranea e gia’ presidente del Parco nazionale d’Aspromonte, su una sua indicazione a candidato sindaco di Reggio Calabria del centrodestra. Sul suo nome, ammette, “resiste qualche veto da parte della politica partitica locale”. Veti che talvolta si “onora di avere” restando “rispettoso” della propria appartenenza culturale, che non rinnega, e del ruolo dei partiti e della politica. “Allo stesso modo – rimarca Bombino – dico che sono a disposizione offrendo un tetto da cui partire. Sono un cittadino, un professionista, un ricercatore che ha amministrato con quella passione che a Falcomata’ manca perche’ ci ha anche privato degli argomenti di discussione e della dialettica politica su una prospettiva di citta’. Ci ha relegato ai bisogni primari: alla spazzatura e all’acqua”. L’attuale gestione amministrativa ha “impedito di immaginare il progetto di citta’”.
“Il giudizio nei confronti di questa amministrazione e’ estremamente severo – sottolinea Bombino – si e’ rivelata inadeguata e incapace a risolvere i problemi di tutti i giorni.
Se leggiamo i parametri secondo cui si misura il progresso culturale, materiale di una comunita’ e di una citta’ non ce n’e’ neanche uno che e’ stato risolto o migliorato: servizi al cittadino, sicurezza, igiene, viabilita’, acqua. In alcuni casi si e’ anche registrato un indietreggiamento”.
A riprova dell’indietreggiamento la “privazione di cio’ che avevamo: dall’aeroporto all’agenzia dei beni confiscati, dall’agenzia delle dogane alla grande viabilita’ metropolitana.
Sono argomenti – sostiene l’ex presidente del Parco nazionale d’Aspromonte – che Falcomata’ non ha mai messo nella sua agenda politica, facendoci perdere presidi su cui costruire una politica di comunita’”. In questo “quadro negativo” il sentire di Bombino, “da cittadino aperto e responsabile”, e’ quello di dover fare qualcosa per la citta’. “Lo avverto ancora di piu’ perche’ – afferma – sono stato un amministratore che con sacrificio, passione, abnegazione e’ riuscito a fare qualcosa. Non posso voltarmi dall’altra parte, lo reputo un atto di slealta’ nei confronti delle persone che mi incoraggiano, e sono tantissime, nei confronti della citta’. Se pensassi di rinunciare non sarei meno colpevole di Falcomata’”.
E “se anche Falcomata’ succedesse a se stesso” troverebbe una citta’ “senza un progetto, senza una visione, una prospettiva su cui costruire il futuro. Prova ne sia il fatto che attinge ad un’altra idea, ad esempio quella del waterfront di Zaha Hadid, per accattivarsi quell’elettorato che potrebbe orientarsi verso un’area di centrodestra. Cerca di accostarsi alle intuizioni altrui, ai progetti che altri hanno immaginato e pensato. La mancanza di visione – conclude Bombino – quindi per me e’ l’elemento piu’ grave”.
(Mav/Dire) 14:59 03-09-19