Reggio, ultima tra le città calabresi nella classifica “Qualità della vita” stilata da “ilsole24ore”, non riesce a sfruttare il brand “Italia” quale catalizzatore di flussi turistici. Non serviva certo il quotidiano di Confindustria ad evidenziare quanto già sotto gli occhi di tutti: se i tempi di permanenza dei turisti reggono, dall’altro lato non si riesce a fare il salto di qualità – e si sprofonda in classifica- né ad ampliare la gamma di servizi, appiattiti. Come ampiamente dimostrato in questi quasi cinque anni di disamministrazione, Falcomatà si conferma dunque, insieme alla sua giunta, il sindaco più scarso della storia di Reggio, incapace di spunti progettuali e inadeguato ad attuare, o incentivare, le più elementari azioni di investimento, humus per la crescita economica della città che invece si piazza al 99esimo posto, dopo tutti gli altri capoluoghi calabresi. Eppure i nodi cruciali che una buona amministrazione avrebbe potuto, in 5 anni, provare a sciogliere sono stati molteplici più volte sviscerati e affrontati, ma pare che i compromessi politici abbiano avuto la meglio. A partire dall’aeroporto “Tito Minniti” che una precisa strategia ha fatto sì che fosse fagocitato da Sacal, la quale non ha interesse al riconoscimento del requisito strategico. Attorno all’aeroporto il deserto di infrastrutture: i collegamenti ferroviari sono ridotti al lumicino, l’alta velocità è un sogno, la statale 106 continua a rimanere un incubo. Si parla di turismo ma mancano infopoint attrezzati, una mappatura dei siti di interesse storico e culturale, non ci sono collegamenti con le realtà periferiche, i progetti dei privati (linfa per nuove attività economiche, vedi il Mediterranean Life di Porto Bolaro) vengono affondati. La città metropolitana rimane a motore spento, senza deleghe, incapace di una visione progettuale che compenetri centro e realtà interne e costiere, perle di storia, bellezza e sapori enogastronomici. Reggio al 99esimo posto della classifica non fa quasi più notizia, i giovani che vanno via per mancanza di prospettive non fanno quasi più notizia. Quante sberle deve continuare a ricevere la nostra terra affinché si riprenda la sua dignità?
Consigliere Comunale Massimo Ripepi
Fratelli d’Italia