(DIRE) 18 Lug. – Negli 80 anni dalla sua fondazione l’Istituto superiore per la conservazione e il restauro (Iscr) si apre ai cittadini e ai visitatori di Matera, Capitale europea della Cultura 2019. Per tutto il mese di luglio i cantieri didattici estivi sono visitabili durante le attivita’ di restauro. Quattro luoghi storici (oltre alla sede della Scuola di alta formazione) legati in un itinerario di visita per altrettanti interventi che vedono all’opera gli allievi restauratori delle due sedi Scuola Iscr di Matera e di Roma. Per celebrare la duplice occasione dell’anniversario dell’Iscr e della Capitale europea della Cultura, la Scuola di alta formazione propone a Matera, oltre alla mostra ‘La MATERiA del restauro’ – inaugurata lo scorso 3 giugno e visitabile su prenotazione presso la sala espositiva della sede di via Luigi La Vista 5 – un itinerario tematico tra le strade del centro cittadino, che connettera’ i cantieri di restauro finalizzati alla formazione dei propri allievi, aperti al pubblico su prenotazione. L’intero corpo studentesco della Scuola di alta formazione Iscr, circa 110 allievi provenienti sia della sede di Matera sia da quella di Roma, sara’ coinvolto in questa iniziativa. In caso di particolari precauzioni conservative, alcune opere d’arte saranno restaurate nei laboratori Iscr di Matera che, aperti anch’essi al pubblico, potranno entrare nel circuito di visita assicurando un’ancora maggiore integrazione tra Iscr e citta’. Il visitatore avra’ la possibilita’ di assistere dal vivo agli interventi di restauro in corso e sara’ guidato nell’osservazione delle diverse fasi del restauro e nella comprensione delle azioni eseguite, acquisendo consapevolezza dell’impegno e della professionalita’ che un intervento conservativo richiede. Le opere oggetto dei cantieri didattici, diverse per datazione, materiali e tecniche, danno conto della ricchezza e complessita’ del patrimonio culturale di Matera. Il percorso ideale di questa prima sessione estiva (dal 24 giugno al 26 luglio) parte dalle acquasantiere medievali custodite nella chiesa di San Francesco d’Assisi, frutto di assemblaggio e reimpiego dal XV secolo di elementi risalenti al XIII secolo realizzati da abilissime maestranze pugliesi, per raggiungere la Cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant’Eustachio, dove gli allievi Saf sono impegnati nell’intervento sui dipinti murali venuti alla luce nel 2014 a seguito degli scavi nella Cappella del Presepe, appartenenti a edifici preesistenti alla cattedrale e databili tra il XIII e il XV secolo. Si raggiunge quindi il Musma, Museo della Scultura Contemporanea Matera, per il cantiere sul rilievo in gesso di Duilio Cambellotti che rappresenta il dio etrusco Tages che, secondo la leggenda, avrebbe insegnato l’arte della predizione del futuro. Infine, la sede della Scuola di via Luigi La Vista ospita nei suoi laboratori i primi tre pannelli del grande mosaico ‘Poco a molti non molto a pochi’, lungo 15 metri, ideato dall’artista materano Luigi Guerricchio e realizzato dal maestro ceramista Giuseppe Mitarotonda nel 1964 come decorazione della filiale dell’allora Banca Popolare del Mezzogiorno. Il progetto didattico e’ stato pensato come cantiere pilota su questa prima porzione, a partire dallo stacco e trasporto, e continuera’ con l’individuazione di una metodologia di intervento estensibile a tutta l’opera. L’Istituto superiore per la conservazione e il restauro ha aperto dall’anno 2015 una sede della propria Scuola di alta formazione e studio a Matera. La scelta per l’Iscr di aprire qui una sede distaccata (in aggiunta a quella storica gia’ attiva a Roma) non e’ certo stata casuale, ma conseguenza della vivacita’ culturale della citta’ e delle prospettive di sviluppo della regione, nodale per l’offerta culturale del Mezzogiorno. Il 2019, anno di Matera Capitale europea della Cultura, coincide con una data importante: gli 80 anni dalla fondazione dell’Iscr (allora Istituto Centrale del Restauro) a opera di Giulio Carlo Argan e Cesare Brandi. La Saf accoglie a Matera circa cinquanta studenti, di provenienza geografica eterogenea, altamente selezionati per mezzo di un rigido concorso di ammissione; essi intraprendono il corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni culturali di durata quinquennale, al termine del quale acquisiscono il diploma di Laurea Magistrale e l’abilitazione all’esercizio della professione di restauratore. (Dip/ Dire) 15:58 18-07-19