“Ho già detto in tanti modi e in diverse sedi quanto il commissariamento sia uno strumento superato e nocivo per la Calabria in particolare visto i fallimenti passati eppure siamo dovuti arrivare all’ennesima beffa con le ombre sulla nomina dei nuovi commissari. Per questo chiedo al Ministro Grillo di mettere in chiaro le scelte fatte in tal senso”. Il senatore forzista Marco Siclari punta nuovamente i fari sul disastro della sanità in Calabria e interroga, per l’ennesima volta il Ministro. “Con la Decreto n. 95 del 25 giugno 2019 relativo a “Costituzione Organismo Tecnicamente Accreditante (O.T.A.) ai sensi dell’Intesa Stato-Regioni del 19 febbraio 2015 (Rep. Atti n.32ICSR). – Revoca D.C.A. n.70/2017” il Commissario ad acta per l’attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del SSR calabrese, secondo i Programmi operativi di cui all’articolo 2, comma 88, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, nominato con Deliberazione del Consiglio dei Ministri in data 07.12.20 18 ha revocato il D.C.A. n. 70/2017 e il relativo allegato “A” attinente proprio alla costituzione del fondamentale organismo che sovrintende agli accreditamenti delle strutture sanitarie convenzionate. Nessun problema se la modifica regolamentare non contenesse una piccola ma significativa differenza rispetto al precedente regolamento adottato dal predecessore dell’attuale Commissario ed in particolare fino al 24 giugno doveva presiedere tale organismo necessariamente un dirigente di settore della Regione Calabria, dal 25 giugno, invece, non solo non è necessario che sia un dirigente di settore, ma addirittura mancano i necessari requisiti tecnici e professionali, al punto che potrebbe essere nominato anche un non laureato. Tutto questo induce ombre e dubbi significativamente gravi: in particolare delle due l’una o si tratta di un marchiano errore da censurare e richiamare, ammettendo la perfetta buona fede della neo struttura commissariale, oppure si tratta di un piano orchestrato per procedere alla nomina di chissà quale “predestinato” in barba alla decantata liberazione della sanità calabrese dalla politica e dalle nomina politiche, ma soprattutto in barba alla legalità ed alla trasparenza. Chiedo di sapere: se il Governo ed il Ministro della Salute siano a conoscenza di tale situazione e come la valutino: come il Governo ed il Ministro della Salute intendano procedere al fine di evitare abusi, illegalità e nomine poco trasparenti”, ha concluso il senatore azzurro.