(DIRE) 2 Mag. – La crisi in Venezuela ha spinto i ministri degli Esteri di Stati Uniti e Russia a un confronto telefonico, dall’esito “glaciale”, come lo definiscono fonti della stampa internazionale. Da un lato, il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha accusato Mosca di voler “destabilizzare” il Paese latinoamericano e ha chiesto alla Russia di porre fine al proprio “sostegno al governo di Maduro” e, come fa gia’ “uno schiacciante numero di nazioni occidentali”, di lavorare “per un futuro migliore”. Sergej Lavrov ha invece denunciato l’azione “distruttiva” degli Stati Uniti in Venezuela, che a detta di Mosca non avrebbe “nulla a che fare con la democrazia”. “E’ piuttosto – ha dichiarato Lavrov – una flagrante violazione del diritto internazionale”. Martedi’ Juan Guaido’, l’autoproclamato presidente ad interim del Venezuela, sostenuto da un gruppo di militari, ha preso il controllo di una base militare di Caracas e fatto appello al resto dell’esercito di aderire all”Operazione liberta” per destituire il governo Maduro e “porre fine all’usurpazione”. Un’iniziativa che ha subito ottenuto l’appoggio di Washington. Le autorita’ venezuelane hanno invece definito l’azione un colpo di stato ordito dalle destre locali grazie al supporto di nazioni straniere e hanno annunciato di essere intervenute per riportare la situazione alla calma. Molte le manifestazioni anti-governative che sono seguite in tutto il Paese, alcune accompagnate da scontri tra dimostranti e agenti della Forza nazionale bolivariana, a Caracas e in altre citta’. Secondo Guaido’, nel giorno della Festa internazionale dei lavoratori sarebbero state 397 le manifestazioni contro l’esecutivo in tutto il Paese e 23 quelle “brutalmente represse” dalle autorita’. A questo, ha denunciato ancora Guaido’, si aggiungerebbero 32 arresti e 25 feriti, nonche’ la morte di un dimostrante di 23 anni, Samuel Mendez, che avrebbe invece perso la vita negli scontri di martedi’ ad Aragua. Ieri, dal suo comizio nel quartiere El Marqes nella capitale, Guaido’ ha incitato nuovamente la popolazione a ribellarsi contro l’attuale esecutivo e convocato uno “sciopero generale” per oggi. (Alf/Dire) 11:36 02-05-19