08-09-2012 – Fra tutte le ipotesi al vaglio degli inquirenti transalpini, spunta quella del litigio per questioni economiche nel giallo di Annecy. Secondo alcune testimonianze infatti, Saad al-Hilli, una delle 4 vittime, avrebbe avuto un litigio per questioni di soldi con il fratello. Lo afferma il procuratore Eric Maillaud, incaricato delle indagini. La pista è al vaglio del team britannico d’investigazione. Inoltre a gettare altre ombre sul caso già molto oscuro ci ha pensato il Daily Mail, secondo il quale Saad al-Hilli era stato spiato dagli 007 britannici. Un vicino ben informato avrebbe anche detto che lo spionaggio dello Special Branch sarebbe iniziato nel 2003, all’inizio della guerra in Iraq. L’uomo inoltre era proprietario, sempre secondo il Daily Mail, di una azienda di computer design fondata nel 2001, la SHTECH, e offriva la sua consulenza anche a una compagnia britannica di fotografie aeree. I suoi genitori, il padre Kadhim e la madre Fasiha, erano stati costretti a fuggire dall’Iraq alla fine degli Anni ’70 dopo i dissidi con il partito Baath, che di lì a poco segnerà l’avvento al potere di Saddam Hussein. Ecco le prime ricostruzioni offerte dal procuratore capo di Annecy Eric Maillaud: «La prima chiamata è arrivata alle 15,48. Ci siamo trovati di fronte a un omicidio selvaggio. Spaventoso. È stata un’esecuzione. La bambina è stata scoperta solo all’una di notte dalla polizia scientifica, perché per tutto il tempo è rimasta perfettamente immobile».
Salvatore Borruto