L’Assessore regionale all’Ambiente Francesco Pugliano – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – in merito alla risposta del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini sui dati relativi al rapporto 2012 di Goletta Verde ha dichiarato: “Registriamo con soddisfazione il giudizio autorevole ed altamente qualificato, espresso dal Ministro all’Ambiente Corrado Clini rispondendo alla interrogazione dell’on. Francesco Nucara, in merito ai dati presentati dal ‘rapporto 2012’ di Goletta Verde. Sentir dichiarare tali dati quale attività di monitoraggio esercitata sulla base di procedure e standard che non sono stabiliti dalla legge e dunque non attendibili quale riferimento per la valutazione dello stato del mare, conforta e rafforza la nostra convinzione sulla mistificazione della campagna di presentazione dei dati quale termometro dell’inquinamento dei mari italiani. Ascoltare nella tesi del signor Ministro quanto già da noi sostenuto – ha aggiunto l’Assessore all’Ambiente Pugliano – anche rispetto al fatto che le analisi sulla balneabilità delle acque e sull’inquinamento del mare sono di esclusiva competenza delle Arpa regionali, ci aiuta a rafforzare ulteriormente le azioni e le politiche di tutela del nostro territorio. Ringraziamo, pertanto, l’ on. Francesco Nucara per la sensibilità dimostrata a tutela degli interessi della Calabria e dei Calabresi, interrogando il Ministro, per evitare che una associazione ambientalista diffonda notizie fuorvianti rispetto alla verità e tese a creare allarmismi nella popolazione e danno alle politiche regionali. Inutili ed inaccettabili i tentativi postumi del Presidente nazionale e di quello regionale di Legambiente, anche a commento delle dichiarazioni del Ministro, tesi a spiegare e sottolineare che i dati si riferiscono allo stato di salute della depurazione, sul quale anche noi siamo critici ma nello stesso tempo impegnatissimi a migliorarne le condizioni. Ammettere ritardi rispetto alla efficacia ed efficienza nella raccolta e depurazione delle acque reflue non può, irresponsabilmente e con premeditazione, essere tradotto in diagnosi di mare più inquinato d’Italia. Segnaliamo, ancora una volta, a Legambiente – ha successivamente affermato l’Assessore Pugliano – la mancata risposta su quale sia stato il parametro per decidere che in Calabria si debbano prelevare più campioni di tutte le altre regioni d’Italia, comprese quelle che hanno più del doppio di km di costa della Calabria e quale il rapporto per assegnare alla nostra regione l’ultimo posto della classifica. Registro, con personale amarezza, l’ennesima scivolata dell’on. Laratta, determinata dalla sua voglia sempre crescente di correre ed arrivare affannosamente per primo ad indirizzare a Scopelliti ed alla sua Giunta responsabilità che spesso appartengono alla sua squadra politica. Questa volta egli chiede, e non si capisce a chi, dove sono finiti i soldi della depurazione in Calabria, come mai la Calabria ha subito una sentenza di condanna per le infrazioni comunitarie e come mai i 150 avvisi di garanzia sulla depurazione a Paola. Io credo che l’on. Laratta dovrebbe conoscere, più di quelli che sono attualmente al governo regionale, dove sono finiti i soldi della depurazione, visto che 350 milioni di euro sono stati investiti tra il 2008 ed il 2009 ed ancora non riusciamo a comprendere secondo quale priorità o criterio. Dovrebbe sapere – ha concluso l’Assessore regionale all’Ambiente Pugliano – che la condanna della Corte di Giustizia è arrivata dopo che la Unione Europea aveva diffidato la Calabria nel 2005, per superare le infrazioni comunitarie aperte nel 2003, senza che la Regione abbia indirizzato alcuno dei 350 milioni alla risoluzione delle stesse, cosa che ha fatto, responsabilmente, il Presidente Scopelliti indirizzando, solo per le infrazioni comunitarie, 160 milioni del Piano per il Sud, che potranno consentire alla Calabria ed ai calabresi di evitare, oltre il danno, la beffa incalcolabile delle salatissime multe. Dovrebbe saperne di più, l’on. Laratta, anche sullo stato di depurazione e sugli avvisi di garanzia a Paola, anche per i suoi trascorsi diretti di amministratore della Provincia di Cosenza”. m.v.
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