“La legge regionale, da me presentata, per il recupero e la ridistribuzione delle eccedenze alimentari per contrastare la povertà e il disagio sociale resta a tutt’oggi inattuata per la mancata adozione degli interventi di competenza della Giunta e la protratta inerzia rischia di rinviare sine die la produzione degli effetti nella direzione di una mitigazione della condizione di diffusa indigenza in Calabria”.
È quanto afferma il consigliere regionale Alessandro Nicolò il quale richiama come questa legge possa annoverarsi “tra le misure atte a contrastare la povertà e ad attuare politiche distributive in favore dei soggetti in difficoltà (indigenti, emarginati, persone escluse dai circuiti produttivi, donne vittime di violenza, madri sole, genitori separati che vivono in situazioni di disagio)”.
“Peraltro, l’assenza degli adempimenti conseguenziali da parte dell’Esecutivo era stata già segnalata a distanza di quasi quattro mesi dall’entrata in vigore della legge (n. 27 del 3 agosto 2018) attraverso un’interrogazione del 26 novembre u.s. al Presidente della Giunta. La risposta fornita a tale atto di sindacato ispettivo, pervenuta in data 18 dicembre, non risulta esaustiva rispetto ai quesiti posti, limitandosi genericamente a riferire di attività propedeutiche e ad una non meglio definita azione di stretto raccordo con gli Ambiti Territoriali in grado di costruire e attivare in maniera partecipata le modalità di analisi del fabbisogno, della valutazione degli effetti delle politiche distributive e i criteri per la determinazione della soglia di povertà e di disagio sociale”.
Dalla risposta, pertanto, non si evincono né i tempi di attuazione né i passaggi necessari; manca un cronoprogramma quando invece, in base all’art. 4 della legge de quo, il Governo regionale entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, avrebbe dovuto stabilire le modalità per l’analisi del fabbisogno e della valutazione degli effetti delle politiche distributive ivi previste e i criteri per la determinazione della soglia di povertà e di disagio sociale. A questo si aggiunga – afferma l’On. Nicolò – che la Giunta regionale, per lo svolgimento dell’attività di recupero e distribuzione delle eccedenze alimentari nel segno della solidarietà e beneficenza, risulta chiamata anche a coordinare iniziative di collaborazione tra i soggetti attuatori indicati all’articolo 3 e gli operatori del settore agro-alimentare e della ristorazione collettiva, utilizzando le risorse umane e strumentali senza nuovi o maggiori oneri per la finanza regionale”.
“Pertanto, in data odierna è stata depositata una ulteriore interrogazione per conoscere concretamente le azioni della Giunta in merito agli adempimenti di competenza sollecitando un’accelerazione di processi per la tutela delle fasce più deboli e disagiate che non possono essere pregiudicati da ritardi e lentezze”.
“La legge – conclude l’esponente politico di FdI – ha anche obiettivi di sostenibilità e rispetto dell’ambiente nonché di aiuto al sistema agricolo essendo finalizzata da un lato alla riduzione dei rifiuti alimentari i quali rappresentano un danno per il clima, la terra e la biodiversità; dall’altra, alla risoluzione della problematica dei ‘prodotti da albero non raccolti’, il cui smaltimento pesa sui coltivatori, con l’effetto di favorire e valorizzare il sistema delle piccole e medie imprese in Calabria, settore nevralgico nelle politiche di promozione della regione. Una legge, dunque, dai molteplici risvolti virtuosi per realizzare autentici e strutturali percorsi di crescita per i nostri territori”.