Scuola Milano. Come negli USA, alunni stranieri innescano “fughe”

È il fenomeno “White Flight”, ma Galimberti: evitare segregazioni. (DIRE) 20 Dic. – Il Comune di Milano si mobilita per favorire una equilibrata mescolanza di nazionalita’ all’interno delle scuole elementari e medie della citta’. La Giunta ha infatti approvato le linee di indirizzo per promuovere ogni attivita’ possibile per il rafforzamento e la riqualificazione della rete scolastica con l’obiettivo, si legge in una nota diffusa oggi dall’amministrazione comunale, “di ridurre i fenomeni segregativi”. Si tratta del cosiddetto del “white flight” -letteralmente ‘dipartenza’ o ‘volo dei bianchi’- noto negli Stati Uniti, e che sta indicare quel processo nel quale i locali lasciano aree o scuole perche’ vi affluiscono massicciamente individui appartenenti ad altre nazionalita’, che diventano la maggioranza. A parlarne e’ lo stesso assessore all’Educazione e Istruzione Laura Galimberti, secondo la quale e’ necessario “unire i nostri sforzi con quelli di tutte le istituzioni coinvolte, municipi, ufficio scolastico territoriale e regionale e autonomie scolastiche, per far fronte al cosiddetto fenomeno del ‘white flight’, riequilibrando e armonizzando la rete scolastica”. Questo, precisa Galimberti, “e’ l’obiettivo principale delle linee di indirizzo che abbiamo appena approvato”, precisando: “Vogliamo che la presenza di studenti stranieri nelle scuole diventi un’opportunita’ per tutti, un elemento di ricchezza, felicita’ e attrattivita’ e non piu’ una condizione che porta tante famiglie a scegliere scuole piu’ lontane dai luoghi di residenza”. A Milano, dal 2000 al 2017, la percentuale dei residenti stranieri tra i sei e i 13 anni e’ passata dal 10,5% al 24,2%. Di conseguenza anche la composizione della popolazione scolastica e’ mutata: ad oggi, infatti, nel sistema scolastico pubblico statale di Milano, per quel che riguarda il primo ciclo della scuola dell’obbligo (75 autonomie), sono il 27,3% gli studenti di cittadinanza straniera nelle 143 scuole elementari (in totale sono 47.005 gli iscritti), di cui il 74,2% nato in Italia, e il 25,7% nelle 92 medie (in totale sono 29.801 gli iscritti), di cui il 60,9% nato in Italia. E gli ‘effetti’ ci sono. Come emerge da un recente studio del DAStU del Politecnico di Milano, i mutamenti degli ultimi decenni hanno fatto cambiare le dinamiche di scelta delle famiglie, portando alla formazione di gruppi relativamente omogenei di allievi nelle scuole, che risultano talvolta addirittura accentuati rispetto ai residenti nei territori di riferimento. Per il Comune di Milano “per intervenire e cercare di contrastare questo fenomeno sono due le strade da intraprendere, in collaborazione tra tutti gli enti coinvolti: l’incremento del numero degli iscritti nelle scuole sotto-utilizzate o in calo d’utenza, cosi’ da valorizzarne la struttura e scongiurare il rischio della chiusura, e la correzione delle dinamiche di segregazione, rendendo per quanto possibile la scuola specchio reale del territorio cittadino in cui sorge”. Per raggiungere questi risultati, il Comune portera’ avanti sia la riorganizzazione dei bacini d’utenza che, anche se non prescrittivi, possono indirizzare le scelte delle famiglie, sia i piani di dimensionamento degli istituti comprensivi. (Mor/ Dire) 18:20 20-12-18

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