Due prostitute chiamano la polizia per denunciare uno sconosciuto che le ha rapinate e violentate
Nella tarda serata veniva richiesto l’intervento della Polizia presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Perugia, ove una 22enne si era presentata ai sanitari riferendo che aveva appena subito una violenza sessuale. La Volante giunta sul posto appurava che la vittima, mentre era dedita alla prostituzione su strada in un quartiere periferico, era stata avvicinata da uno sconosciuto, che, fingendosi uno dei normali clienti, dopo essersi appartato con Lei in un luogo isolato, la violentava, poi la picchiava e le portava via il denaro da Lei posseduto. Poco dopo, mentre gli Agenti avviavano le prime indagini, con l’aiuto degli investigatori della Squadra Mobile, al 113 una telefonata di aiuto portava gli investigatori sulla medesima area, ove una seconda prostituta, una ventenne, dopo essere stata avvicinata da un cliente che richiedeva una prestazione sessuale, veniva a sua volta rapinata del denaro dopo essere stata colpita dall’uomo con violenza con uno schiaffo.
I poliziotti della Squadra Mobile tempestivamente avviavano un’attività d’indagine tesa ad individuare chi avesse compiuto i due gravi episodi, che presentavano evidenti analogie. Tutti gli Agenti disponibili della Squadra Mobile venivano richiamati in servizio in Questura per tentare di bloccare, prima possibile, questa pericolosissima serie di gravi crimini commessi in città. Nella notte gli elementi utili vengono comparati: l’autore potrebbe essere lo stesso per i due crimini. Si analizzano le immagini delle telecamere del traffico, fortunatamente limitato a quell’ora; da qualche indicazione del modello di vettura e numero di targa si effettua una ricerca di potenziali autori, quelli che in zona possiedono un modello simile. Il potenziale sospettato viene individuato per un soggetto che vive a pochi chilometri da Perugia, ma nel suo passato non ci sono episodi analoghi: gli investigatori decidono comunque di controllare i suoi movimenti. Si insospettiscono a vedere che l’auto appare appena lavata e pulita con cura. Il suo profilo Facebook rivela poi un elemento utilissimo: un particolare tatuaggio sul collo.
E’ la prova regina. L’autore è un cittadino italiano 44enne con precedenti di polizia; viene prelevato e portato in Questura ed il suo veicolo sequestrato. L’uomo, all’evidenza dei gravi indizi di colpevolezza rilevati dagli investigatori, non può far altro che ammettere, almeno in parte, i fatti accaduti. E’ in carcere, a Capanne, in stato di fermo, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, con le accuse di rapina aggravata e violenza sessuale.
fonte — http://questure.poliziadistato.it/Perugia/articolo/17215be2a0785bb8d154677571