La legge dopo l’impennata di stupri degli ultimi anni (DIRE) 23 Ott. – In Nepal negli ultimi anni le aggressioni sessuali contro le donne hanno visto un notevole incremento. Per risolvere il problema, le autorita’ nepalesi hanno deciso tra le altre cose di mettere al bando la pornografia online: secondo la stampa asiatica, a meta’ ottobre gia’ 25mila siti erano stati oscurati. Stabilite inoltre multe pari a 4.200 dollari e fino a un anno di carcere per i trasgressori. Gli amministratori dei siti web – 115 in tutto il Paese – rischiano anche di perdere la propria licenza. La polizia nepalese stima che tra il 2017 e il 2018 1.480 donne siano state violentate, su una popolazione femminile di circa 15 milioni di persone. Un dato che appare ancora piu’ allarmante, se si pensa che tra il 2010 e il 2017 i casi registrati in totale sono 6.627. Sulla scia del movimento globale #MeToo, le donne del Nepal hanno cosi’ lanciato la campagna #RageAgainstRape (‘Arabbiati contro lo stupro’), che attraverso i social media fa da megafono alle denunce di violenza sessuale e cerca di creare consapevolezza sul fenomeno. Gli attivisti piu’ in generale chiedono alle istituzioni di fare di piu’ per tutelare le donne, e in questo rientra l’appello per una riforma della legge sulla cittadinanza: secondo tale norma, dalle donne non puo’ discendere il diritto di cittadinanza per il marito – se straniero – o per i figli. Cio’ crea molti problemi in ambiti quali la proprieta’ privata, la successione, o il mancato accesso a diritti o servizi sociali. In questo modo, secondo i difensori dei diritti umani, si alimenterebbe l’idea secondo la quale le donne siano cittadine di serie B. (Alf/ Dire) 18:07 23-10-18