“Niente più serbatoi che colorano di blu i tetti della nostra città, basta corse per riempire bacinelle, vasche e bottiglie prima che i rubinetti rimangano a secco, fine del consumo record di acqua minerale, necessaria per sostituire quella erogata dall’acquedotto comunale, impossibile da bere e inutilizzabile persino per cucinare”. Questo quanto ci hanno fatto credere all’inizio della Canicola estiva (coincidente con il periodo di maggiore penuria d’acqua che da sempre affligge i reggini) il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, in compagnia del “compagno” di partito e Sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, nel corso di un sopralluogo lo scorso giugno al Potabilizzatore, ubicato in località Pendola di Armo, a servizio della grande infrastruttura della Diga del Menta situata nel Parco Nazionale dell’Aspromonte a pochi chilometri dalla città di Reggio Calabria. Il potabilizzatore della Diga è l’impianto che effettua le operazioni di filtraggio dell’acqua provenienti da una condotta provvisoria detta di “by-pass” prima che questa venga immessa nelle rete idrica della Città. Sottolineiamo a tal proposito che gli interventi fin qui realizzati, che “dovrebbero” risolvere l’urgente problema dell’approvvigionamento idrico della nostra città sono per l’appunto di natura provvisoria. Sempre a giugno, i due, affermavano: “Sin dall’inizio della nostra esperienza di governo ci siamo posti l’obiettivo di chiudere la triste telenovela della Diga del Menta. Da oggi partono le analisi di verifica sulla qualità biochimica del flusso idrico. Manca davvero poco. L’acqua del Menta arriverà presto nelle case dei reggini”. Siamo ormai a Settembre e delle analisi di verifica sulla qualità biochimica del flusso idrico non ci è dato sapere, l’unica cosa certa è la mancanza di acqua corrente anche per intere giornate. A tutt’oggi, sono passati oltre trent’anni dalla posa della prima pietra per la realizzazione della Diga e i lavori non sono stati ancora completati, si cerca come al solito, in urgenza, di mettere una pezza al problema; ci chiediamo a questo punto, perché il Presidente della Regione e Il Sindaco Metropolitano piuttosto che spendersi in tagli di nastri, nastrini e fiocchi colorati facendoci credere che finalmente l’approvvigionamento idrico reggino sia risolto non si siedano a tavolino programmando in maniera seria e risolutiva un cronoprogramma, prendendosi un impegno questo si certo, che ponga finalmente fine ed in maniera definitiva a dei lavori che per durata strizzano l’occhio alla Salerno-Reggio Calabria? Forse l’imminente fine dei mandati elettorali in scadenza per il prossimo anno impongono un consuntivo dei risultati ottenuti? Ita finitima sunt falsa veris, ut in præcipitem locum non debeat se sapiens committere ovvero “Il falso è così vicino al vero che il saggio non deve arrischiarsi su un passo così pericoloso”.
Nicola Nalaspina