Inaugurazione “Oikos: la casa in Magna Grecia e Sicilia” venerdì 10 agosto 2018, ore 17.30, in Piazza Paolo Orsi
Sabato 11 agosto, Giornata memorabile: si riapre alle visite la Necropoli Ellenistica al livello E
e per le Notti d’Estate al MArRC , l’appuntamento imperdibile con il Planetarium Pythagoras
Il fine settimana si annuncia ricco di notizie importanti, per il MArRC e per la valorizzazione del patrimonio culturale calabrese ed europeo. Mancano poche ore all’appuntamento con il principale evento della stagione al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria: l’Inaugurazione della grande mostra “Oikos. La casa in Magna e Sicilia”, domani, venerdì 10 agosto, alle ore 17.30, nello spazio di Piazza Paolo Orsi. La mostra, a cura del direttore Carmelo Malacrino e dell’archeologo Maurizio Cannatà, sarà visitabile al livello E, fino al 18 novembre prossimo. La mostra s’inserisce nel programma delle iniziative per celebrare il 2018 Anno Europeo del Patrimonio Culturale, con lo slogan: “Il nostro patrimonio: dove il passato incontra il futuro”. Il tema dell’abitare e della casa sarà il fil rouge per una narrazione sui modi di vivere degli antichi Greci nello spazio domestico della famiglia, in particolare nell’Italia Meridionale. In collaborazione con i Musei Archeologici Nazionali di Napoli e di Taranto, il Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, i Parchi Archeologici di Paestum e dei Campi Flegrei e il Museo Archeologico dell’Antica Kaulon, afferente al Polo Museale della Calabria, saranno esposti oltre 100 preziosi reperti in un percorso concepito in forma immersiva, che utilizza tutti gli strumenti della museologia e della comunicazione quali voci narranti di un solo grande racconto della memoria sull’oikos, termine che «per i Greci era la casa intesa come spazio fisico di vita dei suoi abitanti e, al tempo stesso, la famiglia con i suoi beni e i suoi legami con il territorio», come spiega Malacrino. «Sarà un coinvolgente ritorno al passato, alle fonti delle nostre tradizioni di vita e di famiglia occidentale mediterranea», dichiara il direttore. «Varcata la soglia d’ingresso dell’oikos nel mondo magnogreco e siceliota, i visitatori saranno accompagnati alla scoperta delle abitudini di vita dei Greci d’Occidente, per comprendere il senso delle cose che oggi ci testimoniano quel tempo». La ricostruzione grafica di una facciata contrassegna l’inizio del percorso, con la donna alla finestra avvolta nel suo himation raffigurata nella piccola ma preziosissima lekythos di Taranto, con uno sguardo misterioso, che invita a compiere un viaggio meraviglioso. «La casa è per i Greci antichi l’espressione dell’identità della comunità dei suoi abitanti e si evolve nel tempo a seconda di come cambia la società», afferma Cannatà. Il padrone di casa – spiega l’archeologo – «è il kyrios (signore), di cui conosciamo il ruolo all’interno della famiglia attraverso gli ambienti domestici a lui riservati, l’andron», il luogo dove – ci fa sapere Vitruvio nel suo De architectura – «si svolgono i banchetti degli uomini, perché non è nel loro costume che le donne prendano parte al convitto». Tra i reperti provenienti da altri prestigiosi istituti museali dell’Italia Meridionale, anche il celebre mosaico del drago dall’andron dell’omonima casa dell’antica Kaulon. Spicca, nell’allestimento dell’ambiente maschile e nella ricostruzione dei simposi, il sontuoso cratere attico a figure rosse con scena di danza della collezione Sant’Angelo del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Mentre la splendida anfora del Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, il monumentale lebes gamikos – il vaso a figure rosse attribuito al “Pittore di Afrodite”– da Paestum e la pittura su marmo delle “Giocatrici di Astragali” da Ercolano, per esempio, rimandano al ruolo della donna, regina della casa per l’oeconomia domestica e nel gineceo, che lo stesso Vitruvio ci dice essere «la sala in cui la padrona di casa lavora la lana insieme alle schiave addette a questa mansione». Un’esperienza straordinaria attende, dunque, gli ospiti del MArRC, a partire da domani. I giornalisti sono invitati a partecipare alla cerimonia inaugurale, in considerazione dell’elevato valore culturale e sociale della mostra. Sabato 11 agosto segna, a propria volta, una data da ricordare nel calendario degli eventi importanti al MArRC. Sarà, infatti, riaperta al pubblico la Necropoli Ellenistica, sempre al livello E. Il servizio è curato dai Volontari per il patrimonio culturale del Touring Club Italiano di Reggio Calabria, partner per la valorizzazione del Museo Archeologico Nazionale, nei giorni di mercoledì e sabato, dalle ore 9,00 alle 13,00, e la domenica, dalle ore 9,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 19,00. «La collaborazione con il Touring Club è un fiore all’occhiello, tra le partnership per la valorizzazione del patrimonio archeologico avviate dal MArRC in una prospettiva di promozione culturale, turistica ed economica di tutto il territorio calabrese», dichiara il direttore Malacrino. Domenico Cappellano, console del TCI insieme a Francesco Zuccarello Cimino, esprime «grande soddisfazione che, anche con il contributo dei volontari, possa essere nuovamente fruibile un bene importante e unico nel suo genere del patrimonio archeologico del Museo e della città». Il progetto “Aperti per Voi”, nell’ambito del quale rientra tale attività, «si conferma – continua Cappellano – una delle iniziative più importanti nel panorama italiano del volontariato culturale». La Notte d’Estate di San Lorenzo, sabato 11 agosto, si annuncia straordinaria e memorabile al MArRC, grazie all’evento “Dietro le quinte dell’Universo”, organizzato in collaborazione con il Planetarium Pythagoras, a partire dalle ore 21.00 in terrazza. Dopo i saluti del direttore Malacrino, interverrà Gianfranco Bertone, autore del libro omonimo che si è aggiudicato il premio “Ciel And Espace” in Francia come miglior saggio di astronomia. Il giovane scienziato dirige il gruppo di ricerca su Gravitation and AstroParticle Physics ad Amsterdam. Dopo i saluti del direttore Malacrino e della responsabile scientifica del Planetario, Angela Misiano, parlerà di uno dei temi più misteriosi e affascinanti dell’astrofisica: la materia oscura, così introducendo alle attesissime osservazioni del cielo a cura dello staff del Planetario. Come dichiara Misiano, «l’Universo è come un grande spettacolo teatrale, dove si esibiscono attori protagonisti, comprimari e comparse».