Martedì 31 luglio, co-firmata dall’On. Roberto Occhiuto, ho depositato alla Camera dei Deputati una interpellanza urgente per il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro delle Infrastrutture ed il Ministro dello Sviluppo Economico, che riguarda la drammatica situazione dell’aeroporto “Tito Minniti” di Reggio Calabria. La vicenda che ha ormai assunto i connotati di una sconfitta assoluta per la classe politica alla guida della Città metropolitana prima e della regione Calabria subito dopo, necessita di un intervento immediato ed improcrastinabile da parte del Governo nazionale, e più precisamente del suo ministero competente. Dovranno venire in Aula alla Camera il Premier Conte, il Ministro Toninelli ed il Ministro Di Maio per discutere dello svilimento dell’azione di sviluppo dell’aeroscalo reggino con l’esclusione dal piano nazionale degli aeroporti da parte di Alitalia, e la sempre paventata chiusura a causa del suo ridimensionamento operativo. Saranno “costretti” ad una seria ed approfondita discussione davanti al Parlamento tutti gli organi di Governo pertinenti e, punto su punto, dovranno affrontare e porre soluzioni alle criticità esposte. Infatti, l’interpellanza presentata, contestualizza l’attività della compagnia di bandiera in riva allo stretto, di cui ha sempre avuto un monopolio indiscusso, dimostrandone la comprovata difficoltà a sostenere le necessità dell’enorme bacino di utenza metropolitana, ricordo esserci anche Messina, e l’assoluta incapacità di sopperire alle esigenze giornaliere dei viaggiatori che si vedono obbligati ad una sosta oltre le 24 ore prima di poter fare rientro in città. Il Governo dovrà costringere Alitalia a tornare sui propri passi e ristabilire i diversi voli di collegamento su Roma e Milano, garantendo il ritorno nella stessa giornata e la presenza di varie fasce orarie di utilizzo. Un intervento concreto per aumentare immediatamente il volume di traffico passeggeri in transito e, in termini occupazionali, ripristinare la forza lavoro degli addetti Alitalia che, ad oggi, ricordo essere stata ridotta del 50%. Strategica, inoltre, la ricerca di una sinergia operativa con la nuova società di gestione, la SA.CAL, le cui operazioni di attrazione commerciale per stabilire nuove rotte, potrebbero consentire il reinserimento nei propri ruoli anche di quel personale dipendente ex-Sogas licenziato in passato per vicende legate alla cattiva gestione. Un’interpellanza che non lascia altra soluzione se non un intervento urgente del Governo, ed in Aula non accetterò altre soluzioni, direttamente su Alitalia e sui buoni propositi manifestati dalla SA.CAL, rappresentando questa l’unica strada percorribile per risollevare le sorti del “Tito Minniti”.