Thailandia: crescono le speranze di vedere, domani, tutti fuori dalla grotta

Ed è di nuovo luce, dopo settimane di oscurità, paura, acqua e fango, per altri quattro giovani giocatori estratti oggi fuori dalla grotta di Tham Luang Nang: sono otto in tutto. I ragazzi usciti ieri al momento si trovano in ospedale, affaticati ma in buone condizioni, tranne uno che sembra più debole degli altri. Non hanno ancora potuto riabbracciare le famiglie a causa del rischio di contrarre infezioni: i familiari possono vederli solo attraverso un vetro. In mattinata la speranza dei soccorritori era di far uscire l’intero gruppo , ma alla fine è stato deciso di rimandare l’ultimo salvataggio a domani: restano bloccati l’ allenatore e quattro ragazzi, secondo le valutazioni mediche – i più forti – .Quella dei soccorritori è stata per tutto il giorno una lotta contro il tempo, nella zona piove a dirotto e l’acqua dentro le grotte sta risalendo anche se per ora viene tenuta sotto controllo. Nel salvataggio sono impegnati tredici sommozzatori specializzati stranieri e cinque thailandesi. Compito dei subacquei, due sommozzatori  per ciascuno,  è trasportare i ragazzi fuori dalla grotta ,  attraverso un percorso difficile e claustrofobico, che prevede lunghi tratti da percorrere interamente sott’acqua e passaggi molto stretti, inferiori al metro di altezza. I ragazzi hanno seguito delle corde fisse e hanno respirato attraverso delle maschere speciali, più facili da usare rispetto alle normali valvole dei sub. Le operazioni di soccorso proseguiranno domani. Prima di farlo però si dovranno risistemare le bombole di ossigeno andate esaurite . Secondo Narongsak Osatanakorn, il primo miglioramento delle condizioni atmosferiche faceva sperare per il meglio, ma la ripresa della pioggia ha imposto e impone la massima urgenza per tirar fuori il resto dei ragazzi. Intanto dalla scuola frequentata dai piccoli calciatori giunge un messaggio di speranza: “Siamo pronti ad accoglierli e faremo di tutto per farli  tornare alla normalità” dicono i compagni e il preside. Un pensiero anche al sommozzatore volontario thailandese deceduto venerdì scorso mentre stava lavorando  per sistemare le riserve di ossigeno lungo il percorso.

MS

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