La cicogna è uno degli uccelli più iconici e amati, simboleggia l’amore coniugale (sono animali monogami e restano fedeli al partner tutta la vita) e quello filiale (sia i maschi che le femmine covano le uova e nutrono i piccoli). Vive in ambienti aperti come paludi o pianure erbose, dove trova insetti, anfibi, rettili e roditori di cui si ciba. Nidifica su alti edifici, comignoli, campanili e tralicci dell’ alta tensione e comunque in qualsiasi posto che sia elevato , completamente scoperto e facilmente accessibile. In marzo-aprile la femmina depone le uova, che vengono covate da entrambi i genitori per 32 giorni; dopo quindi un mese circa, nascono i pulcini. Di questi, generalmente, solo 2 o 3 riescono a sopravvivere e a raggiungere la fase dell’involo, a circa 3 mesi di età. Un nido vuoto, senza esemplari adulti, né pulcini è stato scoperto dai volontari della sezione Lipu – Lega italiana per la protezione degli uccelli – di Rende impegnati nell’attività di monitoraggio e sorveglianza dei nidi di cicogna bianca in Calabria. Eppure avrebbe dovuto ospitare piccoli pulcini di 25-30 giorni, ancora lontani dalla data dell’involo. Cosa può essere successo a questo sito riproduttivo presente, da alcuni anni , nella zona valliva del comune di Luzzi?- si chiede la Lipu – L’unica ipotesi plausibile è un’azione di disturbo messa in atto da parte dell’uomo. Persone, inconsciamente o volutamente, attratte dalla presenza degli uccelli potrebbero essersi avvicinate al nido, utilizzando canne o pertiche e fatto cadere i piccoli. Questi, una volta a terra, non essendo ancora in grado di volare e non riuscendo più a rientrare nel nido, potrebbero essere stati oggetto di azioni predatorie poste in essere da parte di animali selvatici o dell’uomo stesso.
MS