All’indomani della morte del giovane migrante maliano Soumaila Socko, avvenuta nella serata del 2 giugno scorso, resta alta l’attenzione della Prefettura di Reggio Calabria sull’area della vecchia tendopoli di San Ferdinando. Nello scorso pomeriggio, il Prefetto di Reggio Calabria – insieme al Sindaco di San Ferdinando ed alla presenza del Questore, del Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri e del Comandante provinciale della Guardia di Finanza – ha incontrato, presso il Comune di San Ferdinando, una delegazione di lavoratori stagionali, ospiti della tendopoli, che nella mattinata di ieri avevano organizzato un corteo di protesta per le vie della cittadina. Il Prefetto, dopo aver espresso il proprio cordoglio nei confronti dei familiari del giovane maliano ucciso e aver stigmatizzato ogni forma di violenza, “che non porta a nulla se non ad allontanare la risoluzione dei problemi”, ha ascoltato i numerosi cittadini extracomunitari presenti in quei territori, per il tramite del rappresentante sindacale dell’USB. A tal proposito, il Prefetto ha ricordato come, già negli scorsi mesi, la problematica relativa alla sistemazione alloggiativa dei migranti dell’area di San Ferdinando sia stata oggetto di numerosi incontri presso il Palazzo del Governo, per l’individuazione di soluzioni alternative da destinare ai migranti presenti in quel territorio. Numerose sono state, inoltre, le riunioni del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica che si sono susseguite in Prefettura per analizzare in modo congiunto le problematiche emerse e predisporre un piano di azione, coordinato e condiviso, volto a realizzare soluzioni idonee ad assicurare condizioni di vita dignitose ed offrire ai migranti una adeguata sistemazione. Nel corso di tali incontri, è stato illustrato dal Commissario straordinario del Governo per l’Area di San Ferdinando, Prefetto Andrea Polichetti, un articolato piano di interventi, discusso con il Presidente della Regione Calabria e il Sindaco di San Ferdinando, volto ad assicurare un miglioramento delle condizioni di vita dei migranti, attraverso la creazione di nuove strutture di ospitalità diffusa. Nel fermo convincimento che l’accoglienza debba andare di pari passo con il rispetto della legalità, il Prefetto ha ricordato che, mentre viene perseguito l’obiettivo di smantellare la vecchia tendopoli, 750 persone sono state già messe in sicurezza in una nuova struttura, allestita in modo da garantire una adeguata sistemazione ai migranti. “Mai come adesso il territorio è presidiato dallo Stato”, ha affermato di Bari, ribadendo come la complessa situazione nella Piana di Gioia Tauro sia “attentamente seguita dalla Prefettura, sia con riferimento ai profili di ordine e sicurezza pubblica, sia a quelli afferenti all’integrazione e all’ospitalità”. Nel consueto clima collaborativo, il Prefetto ha, quindi, rassicurato gli interlocutori in ordine “all’elevato e costante impegno delle Istituzioni nel cercare di assicurare le migliori condizioni di accoglienza ed ospitalità, nel quadro di un più vasto progetto di integrazione, condiviso dalle comunità presenti e gestito in sinergia con l’associazionismo locale”. Al termine dell’incontro, dopo aver ringraziato quanti in questi mesi hanno lavorato per alleviare il disagio e le sofferenze dei migranti, il Prefetto ha annunciato che martedì prossimo si terrà una nuova riunione del tavolo permanente sulle condizioni dei lavoratori extracomunitari.