I calabresi accumulano soldi in banca, senza investirli. 24,2 miliardi fermi nelle banche. Secondo l’ Istat, il Pil pro capite nel 2017 non superava i 17 mila euro, ma ciascun calabrese è riuscito a depositare in banca, in conto corrente o semplicemente a deposito, oltre 12 mila euro. Questi dati sono estratti dal Rapporto della Banca d’ Italia pubblicato annualmente nella sezione Economie regionali e riflettono una situazione socio-economica locale alquanto controversa.
Come è possibile infatti che i conti dei calabresi siano cresciuti negli ultimi anni in maniera esponenziale passando da 13,45 miliardi nel 2007 a 24,22 miliardi nel 2017, con un aumento medio di circa l’ 80%, considerando che produzione e occupazione non sono aumentati in maniera proporzionale, mentre le classifiche nazionali ed internazionali relegano la Calabria agli ultimi posti?
La crisi globale che ha colpito il mondo ha fatto percepire in tutta la sua entità l’ incertezza sul futuro, cambiando anche la tendenza dei risparmiatori: se fino al 2012 un risparmiatore su tre puntava su titoli di Stato e obbligazioni bancarie, nel 2016 queste 2 voci sono sensibilmente diminuite: – 11,1% i titoli e – 29,9 % le obbligazioni, a fronte dell’ aumento di investimenti in fondi comuni. Sempre secondo quanto si evince dai dati forniti da Bankitalia, la vera corsa al risparmio di famiglie e imprese calabresi si è registrata dal 2013 al 2016.La provincia più virtuosa è quella di Cosenza con 9 miliardi depositati nel 2016. Seguono Reggio 6,6 miliardi; Catanzaro,5,4 miliardi; Vibo 1,6 miliardi.
Ultima Crotone con 1,4 miliardi. A risparmiare di più i pensionati, la vera “cassa” della regione. Francesco Aiello, economista dell’ Università della Calabria, si pronuncia sull’ aumento di liquidità nei depositi bancari dei calabresi affermando: ” Significa che parecchia economia non viene fuori, bisogna anzitutto capire se questi risparmi vengono investiti dalle banche in Calabria o fuori.
L’ economista parla di tragicità finanziaria e suggerisce una strada. Bisognerebbe canalizzare questi depositi verso chi chiede credito nella regione. Le grandi banche non tendono ad investire in Calabria perchè spesso i soldi presi in prestito non vengono restituiti”. Intanto giovedì 14 giugno , presso l’Auditorium dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, si terrà la presentazione della nuova edizione del rapporto della Banca d’Italia su “L’economia della Calabria”.
Il documento, curato dalla Filiale di Catanzaro della Banca d’Italia, descrive e analizza le trasformazioni della struttura produttiva e finanziaria della regione, sulla base degli indicatori statistici disponibili, delle rilevazioni effettuate presso gli operatori e dei dati sul credito e la finanza in possesso dell’Istituto per l’ arco di tempo considerato: anno 2017.
MS