L’Unesco ha riconosciuto come patrimonio dell’umanità, il sito minerario di Marcinelle. Tristemente conosciuto per l’orribile tragedia dell’8 agosto 1956, dove persero la vita 262 minatori tra cui 136 italiani, da adesso il luogo avrà un’importanza al pari del centro storico di Firenze, o di qualche altro luogo del pianeta. Non c’è che dire un’iniziativa davvero interessante, che contribuirà a non dimenticare il sacrificio di quelle vite umane spezzate in maniera così tragica 56 anni fa. Assieme al sito di Marcinelle, altri tre siti sono stati iscritti nelle speciali liste dell’Unesco. Una buona notizia dunque per fermare la speculazione che aleggiava su tutto il sito da diverso tempo, con il rischio molto serio di perdere per sempre un luogo della memoria per la nostra nazione, che attraverso gli accordi presi nel dopoguerra, esportava manodopera a bassissimo costo e importava carbone per alimentare il boom economico.
Infatti dalla fine del secondo conflitto mondiale sono stati 140 mila gli italiani andati in Belgio per scavare sino a mille e passa metri nel sottosuolo. I loro posti di lavoro venivano scambiati per carbone da importare, 200 chili al giorno per emigrato.
Salvatore Borruto