Giornata della Legalità: la mafia uccide, il silenzio pure

Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.(P.Borsellino)

Il silenzio è mafia, è uno slogan immortalato in una vecchia foto,  forse del 1993, che riprende il tema del silenzio e lo collega alla mafia.  Uno degli slogan più famosi e riusciti,  che unisce il silenzio alla morte, il silenzio all’ignoranza, il silenzio alla paura.In questo paese la mentalità mafiosa è  la forma mentis, il pensiero più diffuso, dal nord al sud dello stivale. Una “cultura” generalizzata che fa operare o, più spesso, non operare in una direzione che, se non è pienamente illegale, fa si che gli interessi propri prevalgano rispetto all’interesse della collettività e della cosa pubblica.Anche oggi , in occasione della giornata della legalità, giorno che coincide con l’anniversario della strage di Capaci, alle 17,58,  Palermo  per un minuto è stata avvolta dal silenzio.Un silenzio diverso da quello d’ onore. Piuttosto è stato un  silenzio in onore  e per amore di vittime mai dimenticate.Un silenzio interrotto solo per ribadire  “Palermo è nostra e non di Cosa Nostra”  come scandiscono i mille ragazzi che cantano e suonano lungo il percorso.  Al corteo partecipano il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Rhao e  Maria Falcone, la presidente della Fondazione Falcone, . Durante il percorso sono stati tanti gli abitanti dei quartieri di Palermo che ,dai balconi delle abitazioni, hanno srotolato lenzuoli bianchi con la scritta “No alla mafia”.

Mattarella, ‘la mafia sara’ sconfitta’ La lotta alle mafie è «un impegno da riaffermare per sradicare questo fenomeno da tutti i territori del paese» ha detto il capo dello Stato. «La presenza della mafia ostacola lo sviluppo economico, frena le possibilità di lavoro, condiziona possibilità di vita sociale, riduce la libertà di ciascuno » La mafia verrà sconfitta. E’ la convinzione che il presidente della Repubblica Mattarella esprime nel giorno del 26/o anniversario della strage mafiosa di Capaci, in cui furono uccisi il magistrato Giovanni Falcone, la moglie  Francesca Morvillo e tre uomini della scorta,Vito Schifano, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Un’occasione anche per esprimere vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime.

De Raho, da politica troppo poca attenzione al tema – “La certezza è che fino ad oggi, anche nelle campagne elettorali, non si è tenuto in alcun conto della priorità della mafia. E’ un tema che non deve essere richiamato solo quando c’è una commemorazione come questa”. Così il procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho al suo arrivo all’aula bunker di Palermo. “E’ un tema su cui occorre la massima sensibilità da parte di tutti, innanzitutto della politica, che possa stare al fianco di tutti coloro che svolgono una attività diretta di contrasto”.

MS

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