Nel corso della serata del 2 Maggio, personale del Nucleo Volanti della Questura di Parma, allertato dalla Centrale Operativa, si recava in una strada del centro cittadino, a seguito di una segnalazione di una donna agitata con un bambino in braccio. Sul posto, trovavano una donna di colore, semi-nuda, con una bambina stretta tra le braccia anch’ella poco vestita. Dopo vari tentativi di capire chi fosse e che cosa le fosse successo, la donna rispondeva in modo vago e con affermazioni, apparse da subito, poco chiare. Considerato che la bambina di tenera età, quasi nuda, continuava a piangere disperatamente, gli operatori decidevano di farsi accompagnare presso la propria dimora.
Una volta entrati all’interno dell’appartamento, durante le operazioni di identificazione, la donna, senza un apparentemente motivo, iniziava ad urlare e ad agitarsi, torcendo il proprio busto e facendo effettuare movimenti bruschi e pericolosi alla bambina, la quale urtava con il capo alla finestra aperta. Al fine di impedirle di proseguire in tale agito, gli Operatori, le si portava alle spalle tentando di fermarla e farla desistere, intimandole di lasciare stare la neonata, poiché rischiava di farle del male. Ma la donna, divincolandosi, riusciva a sfilare parzialmente la canottiera indossata dalla bambina e riusciva a torcerla in modo da stringerle il collo. Gli Operatori tentavano di impedire che la donna continuasse a soffocare la bambina, cercando energicamente di sopraffarla.
Vista la corporatura massiccia, la donna, trascinava gli Operatori a terra, continuando inesorabilmente a stringere e tirare la canottiera attorcigliata al collo dell’infante che, ad un certo punto, interrompeva il pianto, soffocata e iniziava a rantolare pesantemente. Grazie alla costanza, gli Operanti riuscivano a strappare in due parti la citata canottiera e a liberare le vie respiratorie della bambina. La donna, alla quale nel frattempo, era stata tolta l’infante dalle braccia, si accaniva contro gli Operatori, tentando di colpirli con testate e morsi. Dopo una lunga colluttazione, gli Operatori riuscivano a immobilizzare la donna e a permettere agli Operatori del 118 di fornire l’assistenza dovuta, sia a lei sia alla piccola figlia.
comunicato stampa – fonte : https://questure.poliziadistato.it/it/Parma/articolo/18255af2b5a5851b2360672136