Roberto Mancini dice “si” alla chiamata della Nazionale Italiana. Il tecnico, ex Inter, attualmente sulla panchina dello Zenit San Pietroburgo avrebbe raggiunto l’accordo per un contratto biennale. Trattativa da 2 milioni di euro l’anno per un progetto biennale, ma a rallentare l’arrivo di Mancini a Coverciano sarebbe lo stesso club russo. L’allenatore Jesino vorrebbe lasciare la panchina dello Zenit già il prossimo 14 Maggio, data dell’ultima partita di campionato. Difatti non ci sarebbero problemi nell’evitare la fine del rapporto con lo Zenit, in quanto nel contratto non vi sono clausole rescissorie. Il club russo non si pronuncerà sino al 14 Maggio, e solo in un secondo momento deciderà come agire. Lo Zenit potrà chiedere una compensazione o rivolgersi alla FIFA per la rottura del contratto “senza giusta causa”. Il nuovo percorso di Roberto Mancini andrebbe a chiudere un circolo vizioso, con la mancata qualificazione al Mondiale di Russia 2018 e la sconfitta pesantissima e inaspettata contro la Svezia. Sulla panchina della Nazionale Italiana, Mancini prenderebbe il posto di Di Biagio, ultimo ct a sedere sulla panchina azzurra per le due amichevoli contro Argentina e Inghilterra, e Giampiero Ventura. Ricade su quest’ultimo il disastro sportivo di San Siro. Disastro che dovrà ben presto essere dimenticato e chissà se Roberto Mancini possa essere identificato come uomo della rinascita. Superata la scelta del nuovo ct ed escluse le ipotesi di Ancelotti e Ranieri, la Figc può ora progettare un nuovo corso di progettazione. Accanto a Roberto Mancini, il vice commissario Costacurta e team manager Oriali. Il primo impegno, già programmato, sarà il 28 Maggio contro l’Arabia Saudita. Parlare di rosa dei giocatori è ancora presto, ma con l’arrivo dell’allenatore jesino potrebbe tornare anche Mario Balotelli.
A. P.