Kenia allarme attentati contro gli Usa

Allarme attentati terroristici agli obiettivi sensibili americani in Kenia. È questo l’allerta lanciato direttamente dalla Casa Bianca nella giornata di ieri. Epicentro dei possibili attentati secondo l’intelligence d’oltreoceano la cittadina costiera di Mombasa, meta turistica privilegiata da molti cittadini a stelle e strisce. Nella nota di warning diffusa dalla Casa Bianca si leggeva in modo chiaro: «Chiediamo a tutto il personale governativo americano di lasciare la città. L’ambasciata americana in Kenya ha ricevuto informazioni su una minaccia imminente di attacco terroristico a Mombasa, in Kenya. Questa è un allerta per tutti i cittadini americani che si trovano in Kenya, o si preparano a viaggiare nel Paese nel prossimo futuro. Tutti i viaggi governativi a Mombasa sono sospesi fino al primo luglio. E il personale governativo americano deve lasciare la città». A conferma della tesi americana, è arrivato puntuale l’arresto di due cittadini iraniani sospettati di terrorismo. Gli arresti sono avvenuti uno mercoledì a Nairobi e il secondo giovedì, proprio a Mombasa. Secondo la Polizia keniota: «Ai sospettati sono state trovate due sacche con dentro prodotti chimici adatti a fabbricare una bomba». D’altronde il Kenia è sempre stato terreno fertile per atti terroristici legati ad Al Qaeda: l’ultimo in ordine temporale è avvenuto a fine maggio al centro della capitale del Kenya. Il vile gesto ha provocato un morto e oltre trenta feriti. Inoltre da quando il Kenia ha inviato le proprie truppe in Somalia per contrastare i gruppi affiliati ad Al Qaeda, è diventato l’obiettivo numero uno della rete terroristica internazionale. Storicamente tutto questo è ampiamente giustificato dalla serie spaventosa di attacchi subiti dal paese africano: già nel lontano 1998 le ambasciate americane in Kenya e Tanzania furono colpite da due attacchi terroristici simultanei in cui morirono 223 persone e diverse migliaia rimasero ferite.

Salvatore Borruto

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