Siria: ispezione dell’Opac a Duma

Gli ispettori dell’Opac (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) sono entrati a Duma, la cittadina situata a est di Damasco,  colpita da un presunto attacco chimico il 7 aprile scorso, per indagare sull’accaduto nel quale sono rimaste uccise almeno 70 persone e intossicate altre 500. Lo annuncia la tv di stato siriana. Gli ispettori dell’Opac sono entrati a Duma accompagnati dalla polizia siriana presente sul posto con il mandato di verificare la fondatezza delle accuse rivolte al governo siriano, supposto colpevole di aver fatto uso di armi chimiche. I militari russi dicono di aver trovato a Duma un laboratorio  usato dai miliziani per fabbricare armi chimiche. “Un laboratorio chimico e un deposito di sostanze chimiche sono stati trovati durante un’ispezione a Duma”, ha detto alla tv Rossiya-24 Alexander Rodionov, un portavoce russo delle truppe radiologiche, chimiche e biologiche in Siria. “Durante l’ispezione, gli specialisti hanno scoperto sostanze chimiche bandite. Inoltre hanno trovato un contenitore di cloro simile a quello usato dai miliziani per mettere in scena il falso attacco chimico”, ha detto Rodionov secondo Interfax. “Si può concludere – ha aggiunto ancora Rodionov – che questo laboratorio è stato usato dai gruppi armati illegali per creare agenti tossici”.La situazione sembra dunque sbloccarsi dopo una lunga fase di stallo in cui potrebbero essere sparite molte tracce dell’eventuale uso di gas sarin o di bombe al cloro. Intanto una fossa comune con 30 cadaveri è stata scoperta sempre a Duma, secondo quanto afferma la tv di Stato siriana citando fonti militari.

MS

 

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