“Sindaco, Assessori, Presidente del Consiglio, Consiglieri, Ufficio di segreteria, stampa e cittadini, la presentazione del bilancio previsionale è per l’Amministrazione il momento delle prese d’atto. Si può programmare in previsione di confermare un risultato raggiunto, di continuare a perseguire un risultato che si sta consolidando, e di rilanciare, invece, laddove un obiettivo non è stato assicurato pienamente. Nella costruzione del bilancio di previsione triennale l’Amministrazione comunale sconta un deficit strutturale iniziale pari a circa 30 milioni di euro, rappresentato da obblighi assunti per far fronte a partite debitorie ancora in corso di definizione. Solo a titolo esemplificativo indicherò le transazioni e le rateazioni aventi ad oggetto le posizioni aperte nei confronti di Enel, del Commissario per l’emergenza rifiuti, dell’Agenzia delle Entrate, di Equitalia e l’indebitamento derivante da mutui accesi presso Cassa depositi e prestiti per la realizzazione di opere pubbliche … debiti che, come voi ben sapete, non sono stati contratti da questa Amministrazione, ma che – da questa Amministrazione – sono regolarmente onorati. A ciò si aggiunga il ripiano del disavanzo da piano da riequilibrio così come approvato dalla Corte dei Conti con deliberazione 86/2017, pari a rate annuali di circa 7,6 milioni di euro, e – dal 2019 – l’avvio del piano di rientro derivante dall’accesso ai fondi di rotazione – formulata in epoca commissariale – che ha decretato formalmente lo stato pre-dissesto del Comune di Reggio Calabria. I fondi con i quali il Comune di Reggio Calabria ha potuto far fronte alla mole di debiti accertati ed al pagamento degli stipendi degli stessi dipendenti comunali, in realtà, non è stata una concessione da parte del Governo, come lo è stato per altre città nelle medesime o peggiori condizioni, ma la possibilità di accedere ad un prestito da rendere con interessi gravanti sul bilancio, che incide per una somma complessivamente pari a circa 14 milioni di euro. Se l’approccio alla redazione del bilancio è sconfortante, la lettura del dato evolutivo appare cautamente incoraggiante. Diverse posizioni debitorie aperte saranno definite tra il 2018 ed il 2019, così come si attendono gli esiti dell’attività di programmazione messa in atto per contrastare l’evasione e la morosità tributaria, l’abusivismo commerciale, il recupero dei crediti derivanti da sentenze, la liquidità derivante dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare e le economia rinvenibili dall’efficientamento e dal miglioramento della funzionalità dei servizi. Se da una parte alcuni processi devono essere supportati da procedure burocraticamente complesse – quale è la lotta all’evasione – dall’altra, alcuni interventi immediati sono stati sistematizzati. Il settore Finanze ha regolamentato la procedura della verifica delle posizioni tributarie di tutti i creditori del Comune, pubblici e privati. Oggi non c’è un euro che il Comune riconosca ad un creditore senza che, preventivamente, la società Hermes ne abbia attestato la regolarità tributaria. Ciò ha determinato un duplice positivo risultato: da un lato, la verifica della posizione tributaria del creditore ha consentito l’emersione di utenti non censiti per i quali si procederà al potenziale accertamento; dall’altro, ha determinato un aumento della liquidità laddove si è proceduti alla compensazione di partite di debito/credito. Ma il dato più interessante è emerso dai controlli operati su professionisti ed enti/istituzioni pubbliche. Diversi professionisti che negli anni d’oro delle consulenze e degli incarichi esterni hanno avuto l’onore di difendere l’Amministrazione comunale, erano nella migliore delle ipotesi morosi nella peggiore sconosciuti all’anagrafe tributaria comunale. Risultati positivi sono stati raggiunti grazie all’avvio di interlocuzioni costruttive con diversi enti e pubbliche amministrazioni nei confronti dei quali l’Amministrazione vantava crediti, fino ad oggi mai rivendicati. Certo sono operazioni politicamente impopolari ma obbligate e soprattutto orientate alla logica dell’equità e della giustizia sociale. Meglio essere esposta prima alle critiche “superiori” che a quelle del mio concittadino che è moroso per sopravvivere. Non ci sono coni d’ombra nell’indirizzo politico di questa Amministrazione, le procedure seguono l’iter amministrativo regolare passando dai centri decisionali e di responsabilità gestionale amministrativa. Ed a proposito di responsabilità non posso esimermi dal fare un passaggio sull’attività della neonata società Hermes, neonata si auspica non solo nella denominazione ma negli intenti e negli obiettivi. Il Sindaco con la fusione delle preesistenti partecipate Reges e Recasi ha voluto rinnovare la fiducia nei confronti di circa 120 unità lavorative, e mi auguro che tale operazione non sia stata l’assunzione di una responsabilità unilaterale. Sarò molto critica su questo punto, ma è bene essere franchi, se l’attività di riscossione non darà i risultati previsti questo comporterà conseguenze negative irreversibili. Anzitutto minerà il mantenimento dell’equilibrio finanziario del Comune, ma ancora di più renderà instabile la stessa sopravvivenza della società in house. Il disciplinare per il funzionamento della società infatti prevede che una parte del canone sia fisso ed una parte variabile, legata cioè ad un aggio su quanto effettivamente incassato per attività di riscossione sollecitata e coattiva. Ciò vuol dire che la società con la propria attività deve garantirsi l’autosufficienza. Se il concetto è chiaro a tutti, come deve essere, allora basta veramente poco; diversamente la mano tesa ed il rinnovato patto di corresponsabilità cadranno nel vuoto. Per concludere vorrei rivolgere un ringraziamento a tutto il personale del settore finanze che ha collaborato alla redazione del documento ed agli esperti informatici di Hermes, un ringraziamento particolare è d’obbligo per la dott.ssa Luisa Nipote, funzionario del Ministero degli Interni che sovrintende le procedure del settore connotandole di un vaglio superiore di regolarità, e per il dott. Piccione che si appresta a lasciare la dirigenza del settore finanze e che ringrazio per l’approccio sereno alle problematiche presentate in questi mesi augurandogli di proseguire in altri ambiti che possano valorizzare la sua propensione al controllo di gestione e coordinamento di procedure afferenti i diversi settori. Chiedo a Voi consiglieri di votare in assoluta libertà la proposta che oggi è portata alla Vostra attenzione, e nella consapevolezza del comune e condiviso impegno profuso per il risanamento etico prima che finanziario del nostro Comune. Ai mie concittadini vorrei dire di avere fiducia. Un malato non guarisce da solo e più profondo è il danno arrecato dal batterio tanto più incisiva e prolungata dovrà essere la cura, l’importante è aver azzeccato la diagnosi, perché rivolgendovi ad altro specialista dovremo iniziare tutto da capo! ”.