Aumentano le tensioni tra Stati Uniti e Russia in relazione ai recenti avvenimenti siriani, dopo il sospetto attacco chimico a Douma – del quale è accusato il regime di Assad – e uno strike israeliano sulla base aerea siriana di Tyias. Il Consiglio di Sicurezza Onu, non è stato in grado di raggiungere una posizione comune, mentre Washington – insieme a Parigi e Londra – annuncia un’azione punitiva non ancora precisata che riguarderebbe anche Mosca. La Russia da parte sua risponde a tono, minacciando serie ritorsioni in caso di un attacco americano. Si prospetta dunque un confronto Usa-Russia? Quali i possibili sviluppi del conflitto? E La posizione italiana sulla Siria? Nella sua prima intervista ad un media italiano il nostro ambasciatore a Mosca, Pasquale Terracciano, chiarisce quali sono le aspettative russe sulla Siria, escludendo in modo categorico che l’Italia possa essere usata come un ‘grimaldello’ per indebolire l’alleanza contro il regime di Bashar al Assad, e parla dei rapporti bilaterali.”Non penso che ci siano i rischi di una strumentalizzazione della posizione italiana, che è molto chiara – dice all’Adnkronos Terracciano, ricevuto ieri al Cremlino dal presidente russo Vladimir Putin per la presentazione della lettera di credenziali – Noi agiamo come membri dell’Ue e dell’Alleanza atlantica ma da sempre nutriamo sentimenti di amicizia verso la Russia e da sempre ci impegniamo per aumentare al massimo la cooperazione con questo Paese in tutti gli ambiti”.Tra l’altro, sottolinea Terracciano, l’Italia “non è parte attiva” del conflitto in Siria, e questo “i russi lo sanno benissimo”. Putin, nel colloquio avuto ieri al Cremlino, “ha detto che la situazione è molto tesa e preoccupante, ma è sotto controllo, non prevede che ci siano escalation improvvise e incontrollate”.Per quanto riguarda le trattative in Italia per la formazione del nuovo governo, a Mosca “ci si attende da un qualsiasi possibile nuovo esecutivo una linea di continuità nei confronti della Russia”, dice l’ambasciatore.”Io, intanto – spiega Terracciano – ho proposto una cosa più limitata, la ripresa ai finanziamenti delle piccole e medie imprese russe da parte della Bei e della Bers. La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo ha deciso di sospenderli dopo le sanzioni, ma si tratta di una decisione tranquillamente revocabile, perché le misure restrittive decise da Ue e Usa non prevedono di colpire le pmi. “Si tratterebbe, conclude l’ambasciatore, di “un gesto molto concreto per aiutare l’evoluzione della società russa e la nascita di una piccola e media imprenditoria”.
MS