La bolletta del telefono deve ritornare ad essere mensile. La legge di Bilancio 2018 ha previsto il ritorno alla fatturazione su base mensile per le bollette telefoniche (sia per la telefonia fissa che mobile), reti televisive e servizi di comunicazioni elettroniche. Negli ultimi due anni molte società telefoniche avevano cambiato la periodicità dell’invio delle bollette da mensile a quadri-settimanale (28 giorni), con un incremento sensibile della spesa complessiva (di fatto da 12 si passava a 13 bollette nei dodici mesi, con un aumento medio dell’8,6% all’anno). L’operazione, contestata dalle diverse associazioni dei consumatori, è giunta al capolinea con, appunto, l’ultima legge di Bilancio.
La querelle:
La normativa ha fatto seguito alla pronuncia dell’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) che aveva appurato l’illegittimità di una simile formula di fatturazione e che con delibera 124 del marzo 2017, aveva imposto a vari operatori telefonici quali Tim, Vodafone, Wind Tre, Fastweb ed Eolo che la fatturazione avvenisse su base mensile e non a 28 giorni. Avverso la delibera dell’Agcom, dette compagnie telefoniche avevano adito l’ organo di giustizia amministrativa territorialmente competente,Tar, il quale in febbraio 2018 ha respinto il ricorso presentato dall’Asstel, l’associazione di categoria rappresentativa delle suddette aziende di telecomunicazione fissa e mobile. Secondo i giudici competenti, la delibera dell’Agcom non è da ritenersi violativa della libertà di impresa e, pertanto, sono state confermate le multe erogate alle società telefoniche che non si sono adeguate, nei tempi prescritti, alla nuova tipologia di fatturazione. Il Tribunale Amministrativo del Lazio ha tuttavia sospeso fino al 31 ottobre 2018 ogni decisione riguardante i rimborsi degli importi pagati in più dai consumatori a causa dell’illegittima bolletta a 4 settimane, emessa tra il 23 giugno 2017 (data ultima prevista dalla delibera dell’Agcom per la messa in regola) e la prima bolletta corretta rilasciata su base mensile.
Agcom:
Probabilmente per aggirare lo stop del Tar ai rimborsi in denaro,l’Agcom ha chiesto alle compagnie telefoniche Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb di rimborsare gli utenti per le fatture emesse a 28 giorni attraverso la concessione di “giorni gratis” riconosciuti a favore dei clienti. “.Per le bollette a 4 settimane emesse dopo il 23 giugno 2017, l’Agcom ha imposto agli operatori di scontare dalla prossima fattura i giorni in più già pagati.Il meccanismo proposto sembra semplice e diverso per ogni cliente. Prendiamo in considerazione, a titolo esemplificativo, la bolletta di aprile e poniamo il caso che la somma dei giorni da scontare arrivi a 15. La fattura, invece di partire dal 1 aprile al 30 aprile, dovrà scattare dal 16 aprile e arrivare fino al 15 maggio. Niente bolletta per quei quindici giorni, ovvero per quelli che vanno dal 1 aprile al 16 aprile perché, per via del sistema a 28 giorni, i clienti avevano già pagato in anticipo il consumo effettuato.
Codacons :
Il Codacons appoggia la proposta dell’Agcom. “Sosteniamo la richiesta dell’Agcom perché da un lato consentirà di riconoscere agli utenti gli indennizzi loro spettanti per le pratiche fuorilegge messe in atto dagli operatori, dall’altro permetterà alle società della telefonia di ottemperare ai propri obblighi senza alcuna difficoltà tecnica e in modo del tutto automatico attraverso la posticipazione dell’emissione delle fatture”, spiega il presidente Carlo Rienzi. “Grazie al meccanismo proposto dall’Agcom le compagnie telefoniche non hanno piu’ scusanti, perché viene meno qualsiasi intoppo burocratico o tecnico per l’elargizione dei rimborsi ai clienti”, aggiunge.
Unc:
“E’ solo un regalo alle compagnie telefoniche”. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “In primo luogo i consumatori hanno diritto a riavere i soldi e non un bonus di giorni, ma la cosa più grave è il tetto dei 15 giorni, dato che l’aumento pagato indebitamente dai consumatori è ben superiore ed equivale a 23 giorni. Si regalano, quindi, almeno 8 giorni agli operatori, che sarebbero in tal modo premiati per le violazioni delle delibere dell’Authority, invece di essere puniti”, prosegue Dona. “Inoltre c’è il rischio di convalidare l’aumento dell’8,6% che invece deve essere definitivamente eliminato, come abbiamo chiesto negli esposti presentati” prosegue Dona.
MS