PD liti post elezioni e perdita di pezzi

Roma 19:20 – I travagli che assillano il PD, ormai evidenti da anni, e le guerre intestine, avvelenate dalla cocente e devastante delusione della sconfitta elettorale e delle conseguenti “dimissioni” del Segretario Renzi non sembrano calmarsi all’interno del partito. La tensione rimane molto alta e si potrebbe quasi toccare con le mani. Ora il focus delle lotte è incentrato sulle direttive che nella conferenza stampa ha dettato Matteo Renzi. Quali direttive? Verrebbe da chiedersi. Il no ad alleanze e accordi con il M5S o Lega per un possibile governo, definiti estremisti della politica, e lo stare all’opposizione per i prossimi anni di governo.  Oggi, l’ex premier e dimissionario segretario ha ribadito le sue linee ed intenzioni calcando la mano sul fatto di essere “perseguitato” ed oggetto di continui attacchi interni. “Le elezioni sono finite, il Pd ha perso, occorre voltare pagina. Per questo lascio la guida del partito. Non capisco le polemiche interne di queste ore. Ancora litigare? Ancora attaccare me? Nei prossimi anni il Pd dovrà stare all’opposizione degli estremisti” Queste le sue parole che si concludono con una “sfida”:  << chi Se qualcuno del nostro partito la pensa diversamente, lo dica in direzione lunedì prossimo o nei gruppi parlamentari>>. A seguito del “ko” elettorale il PD perde un’altro pezzo, Debora Serrachiani ha consegnato le dimissioni dalla Segreteria Nazionale del PD.  A dare un assist a Renzi arriva da Facebook  il ministro Dario Franceschini: “Non ho mai pensato sia possibile fare un governo con M5s e tantomeno con la destra – ha scritto -. Sufficientemente chiaro? Non trovo nemmeno traccia nel Pd di qualcuno che abbia in mente di farlo, quindi sono inutili polemiche o velenosi depistaggi mediatici”. Ma ecco che allo scoperto Michele Emiliano: “Il paese non ha possibilità di attendere lunghe trattative, si deve sapere subito che il Pd sosterrà lo sforzo di governo del M5s, augurandoci che il presidente delle Repubblica, incoraggiato da una disponibilità da parte nostra, possa pensare che sia il M5s il partito che ha maggiori probabilità di comporre un governo. E di cominciare il governo del Paese; Tutto questo – ha proseguito Emiliano – è chiaro a tutti gli italiani, spero sia chiaro anche alla classe dirigente che a Roma vedo invece continua a muoversi in modo confuso; Questo ovviamente – ha concluso – mi addolora in modo particolare” (Ansa.it).

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About the Author: Carlo Viscardi