L’appuntamento auspicato da “Le Muse- Laboratorio delle Arti e delle Lettere” in prossimità del voto del 4 marzo 2018 e l’appello del presidente Muse prof. Giuseppe Livoti ai vari candidati calabresi per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica ha avuto un grande riscontro nell’ambito degli eventi, pochi in verità, organizzati per avvicinare la gente comune al mondo della politica. Giuseppe Livoti in una sala gremita e con un pubblico eterogeneo ha aperto la “Tribuna Politica Muse” ribadendo il senso di appartenenza alla nostra città ed in questo contesto importante è la figura dei sodalizi culturali i quali, in queste occasioni devono dare possibilità di scambio e di confronto rispettando criteri oggettivi e ribadendo quel senso di democrazia e di rispetto per le ideologie e le appartenenze. Vogliamo costruire una terra diversa ha rimarcato la vice presidente Muse Teresa Polimeni Cordova e dunque vogliamo conoscere gli uomini e la loro opera e ciò che potrebbe essere dal 4 marzo in poi. Una conduzione -inglese- rispettata nei ritmi e nei canoni per tempistica e par condicio non ha stancato per ben 4 ore l’attentissimo e partecipatissimo pubblico che ha sentito i vari interventi dopo un sorteggio in ordine di intervento dei candidati mentre Livoti parafrasando il grande Ennio Flaviano, critico e autore della storia del teatro e della tv, ha ricordato una frase celebre ovvero che “La situazione politica in Italia è grave ma non seria”. Nico D’Ascola – candidato alla Camera per Pd – Civica Popolare – Emma Bonino – Insieme per l’Europa ha spiegato le ragioni della sua scelta dal passaggio politico dal centro destra: io ho iniziato da quel gruppo di senatori che alla fine di ottobre del 2013, essendo stato posto alla richiesta di determinare la caduta del governo ho ritenuto per l’interesse della nazione di formare un gruppo politico, il Nuovo Centro Destra divenuto Alternativa Popolare ed oggi Civica Popolare esperienza fatta per il futuro della nazione ed ho considerato che l’esperienza del governo Letta dovesse proseguire. Oggi sono orgoglioso di quella scelta che ha condotto con il tempo ad una mia trasformazione politica. L’Italia –dice D’Ascola – ha gravi problemi non irrisolvibili ed in questo periodo è in crescita soprattutto dal 2013 vista la sua situazione. I programmi possono avere delle varianti personali per esprimere le necessità del territorio tenendo conto l’appartenenza politica. Il paese è migliorato ed occorre consolidare ciò che è stato fatto sia per quanto riguarda la disoccupazione sia per consumi ed investimenti dal 2008; la crisi provenendo dagli Stati Uniti ha visto l’Italia reagire in maniera proficua. Mi rendo anche conto che chi scende in campo in politica in ogni caso si sottopone a delle critiche ma il mio impegno è per continuare a svolgere al meglio la mia attività come ho fatto in passato. Giuseppe Puntillo– in rappresentanza di Massimo Ripepi candidato al Senato per Fratelli D’Italia poiché assente in quanto a Roma con la Meloni alla manifestazione anti inciucio, si è soffermato sul perché di una Calabria libera da un vero e proprio piano strategico, vedi l’aeroporto e Massimo Ripepi da consigliere di minoranza del comune di Rc, da solo ha sollevato tantissime problematiche ancora attuali. Una politica amministrativa disinteressata alla città, una classe dirigente che non ha risposto alle esigenze, invece siamo stati noi a chiedere il perché non si rientrava nelle strategie del governo Letta, Monti, Renzi abbiamo sollevato delle leggi per la città, per il Porto di Gioia Tauro, non divenuto strategico come dovrebbe essere mentre Lamezia, Catanzaro e Cosenza ne giovano sempre territorialmente parlando; ed ancora i nostri imprenditori sono costretti a chiudere, abbiamo bisogno di leggi speciali per fare crescere Reggio e per questo vogliamo proseguire in questo ordine di cose vista la scontentezza tra spread e debito pubblico mentre la Francia e la Germania hanno superato queste problematiche. Sergio Stumpo – candidato al Senato + Europa con Emma Bonino ha ricordato come la lista più Europa, dà il senso della consapevolezza delle negatività e delle paure precostruite, noi vogliamo dei plusvalori per la nostra visione di futuro. Abbiamo tanti talenti capaci di risolvere le problematiche lavorando sulla costruzione di una visione di futuro che è l’Europa, condizioni per non farci scappare, dobbiamo capire se vivere come protagonisti o dall’esterno, dobbiamo essere cittadini consapevoli e calabresi europei, spendendoci in un percorso che ci porterà ad essere gli Stati Generali di Europa. Si deve pianificare anche il sistema viario dalla ferrovia in poi, e da Roseto capo Spulico con lavori mai terminati abbiamo un grosso problema viario. La nostra terra deve essere centro di interesse della politiche del Mediterraneo, i nostri devono essere gli interessi di tutti gli europei. L’immigrazione non è folklore, problema di flusso attivo e passivo, occorre parlare della dignità della migrazione e dobbiamo essere orgogliosi dei nostri modelli di accoglienza. Tilde Minasi – candidata al Senato per la Lega ha affermato che la politica non è da media o da social e dunque è giusto fare campagna elettorale cosi senza aggredire non il politico ma la persona. Io ho deciso di candidarmi nella Lega perché faccio parte del Movimento Nazionale alla Sovranità che non avrebbe potuto concorrere e quindi sto insieme alla Lega perché è vicina ai nostri principi. Salvini ha attuato una vera e propria rivoluzione politica spostando la visione secessionistica alla visione della difesa dell’identità popolare. Io ho scelto di entrare in campo perché da sempre mi sono occupata di politica, permettendomi di occuparmi di tematiche importanti che mi hanno portato come assessore che come assessore regionale a trattare tematiche ed a fare proposte di legge come quella della violenza di genere e le norme di conciliazione vita- lavoro per le donne. Il Mezzogiorno deve ripartire da un welfare che tuteli la famiglia, i figli, la sicurezza dei territori mentre per l’immigrazione si tratta non di razzismo ma di immigrazione regolare a tutela degli immigrati visto che non possiamo assistere ad accoglienza inadeguata, mentre il sistema di tassazione non è equo portando il Meridione a pagare più di tutti. Francesca Leotta – candidata alla Camera per Lista Insieme con Partito Socialista Italiano ribadendo la sua passione ha espresso la necessità di dialogare, poichè per la politica è importante il confronto, presentare la propria visione delle cose ed il proprio modo di vedere la società. Sono orgogliosa di fare parte da due anni del Consiglio Nazionale del Partito Socialista che insieme ai Verdi e l’area civica si inserisce in questa nuova sfida elettorale. Ma mi chiedo si può ancora oggi parlare di politica? di Bene ? Io riflettendo mi rendo conto come il mondo dei giovani, le categorie svantaggiate, vivono in condizioni di precarietà e dunque dobbiamo rispondere delle nostre azioni e decisioni, non ci sono risposte specialmente in politica oggi come oggi ed è arrivato il momenti di farlo. Ci vuole il coraggio della verità, non ci si interroga su quello che ci circonda e la politica non pensa al bene, alla nostra regione, ed in città in cui i giovani vanno via, la disoccupazione aumenta, si è senza speranza e non si riesce a ritrovare la propria dignità. Quali politiche per la famiglia ? Federica Dieni candidata alla Camera per il Movimento Cinque Stelle ha esordito sicura sulla motivazione che è arrivato il momento di cambiare, di puntare su chi non ha creato quelle problematiche che stiamo vivendo. Il nostro programma è di 1600 pagine sintetizzato in 20 punti, abbiamo dimostrato di fare un programma partecipato cosa mai accaduta in passato. Il reddito di cittadinanza non è assistenzialismo ma è nato con la finalità di creare occupazione, modificando tutti i centri per l’impiego: la persona inoccupata, non per scelta, dovrebbe essere chiamata dai centri per avere formazione adeguata ed al termine dovrebbe avere 3 proposte lavorative, non accettando perderebbe il reddito di cittadinanza e nel caso in cui non ci sono proposte percepirebbe 780 euro ma, in cambio deve dedicare 8 ore settimanali per aiutare la qualità della vita nel suo comune di appartenenza, così i comuni avrebbero dei lavoratori in più, mentre i pensionati che non arrivano a questa somma devono avere una integrazione per arrivare alla quota ideale per potere vivere meglio. I soldi si troverebbero poiché lo Stato ha 60 miliardi di euro l’anno per la lotta alla corruzione e 30 per la mancata dichiarazione dei redditi: tutto questo potrebbe fare effettuare questo progetto che è di dignità del cittadino, succube anche in campagna elettorale e libero così dal voto di scambio. Per la cultura si è ritenuta inadeguata la Riforma Franceschini che ha aiutato centri come Pompei e Caserta dimenticando il resto e non valorizzando i beni minori. Senza trasporti ed infrastrutture non si può creare economia. Aboliremo la Legge 107 (Buona Scuola) osteggiata da noi soprattutto sulla possibilità dei presidi di scegliere gli insegnanti. Vogliamo formare giovani consapevoli per essere artefici del cambiamento, investiremo in istruzione, sanità, acqua tutto pubblico e non privato. Ottavio Amaro – candidato al Senato PD – Civica Popolare – Più Europa con Emma Bonino ha discusso su come Reggio città metropolitana si inserisce nei patti per il Sud e come il Porto di Gioia Tauro si divenuto dopo 20 anni Zes – Zona Economica Speciale. Si deve rimarcare il concetto di Leonida Repaci che, essere calabresi vuol dire avere carattere ed esprimere qualcosa. Ma Come si fa impresa? Come ci si inserisce nell’area portuale di Gioia Tauro, momento di sviluppo da sfruttare. Non dobbiamo seguire Salvini che parla di sovranità nazionale dopo avere fatto la politica della secessione. Cinquecentomila abitanti di una città ricca di turismo e Franceschini con il museo nazionale ha restituito a nuova vita un polo turistico culturale. Non si devono distruggere le risorse come il mare o l’ambiente. Casa Italia progetto in collaborazione con l’ università porterà una sperimentazione sugli edifici per evitare il rischio sismico; Reggio dovrà diventare centro direzionale dell’area metropolitana con la Piana, la locride archeologica, il Parco D’Aspromonte. L’università che forma classi dirigenti occorre potenziarla e difenderla e le borse di studio con la regione, dimostrano la volontà di creare di una nuova classe dirigente. Francesco Talarico – candidato alla Camera per Forza Italia – Lega – Fratelli D’Italia – UDC – Noi con l’Italia ha sin da subito fatto memoria di una frase di Corrado Alvaro: i calabresi hanno bisogno di essere parlati e questo occorre fare in una campagna elettorale ed in un incontro come questo, positivo per farci conoscere come candidati e non votare solamente un simbolo, ma mostrarsi come si è. Ognuno di noi candidati uninominali, rappresentiamo un collegio ed io dovrò rappresentare tutte le problematiche del territorio ed avendo vissuto anche a Reggio Calabria ho da sempre vissuto i problemi della città che purtroppo ha fatto passi indietro, non la Reggio positiva, turistica, dei trasporti, città allo stato attuale mal gestita. L’aeroporto non si può pensare senza collegamenti tra Roma e Milano, i cittadini conoscono la realtà ed è inimmaginabile che una città tra le 10 di Italia non è riempita di contenuti, sola e senza dato concreto di sviluppo e crescita. Questa campagna elettorale è decisiva, occorre votare perchè non si vota da 5 anni con 3 governi avvicendati senza consenso popolare e con parlamentari trasformisti. Si deve votare e scegliere soprattutto i programmi nazionali con particolare attenzione al fisco, alle imprese per incrementare i posti di lavoro, sostenendoli con fiscalità di vantaggio. Lo sviluppo deve contare sul lavoro, il posto pubblico non esiste più, aiutiamo gli imprenditori, evidenziamo anche modifiche sulla questione delle interdittive che in alcuni casi bloccano centinaia di posti di lavoro che a volte si perdono per banalità, cosi come le modiche allo scioglimento per mafia dei consigli comunali che interrompono la loro attività nei territori. La criminalità si combatte con i posti di lavoro, la formazione la si fa nell’università calabrese ed infine l’emigrazione sanitaria grossissima e fuori regione anche per banalità.