Domenica scorsa sulle note di “Madre Fiducia Nostra” del Maestro Frisina eseguito dal Coro delle Muse diretto da Enza Cuzzola con l’accompagnamento al pianoforte della prof.ssa Rosaria Livoti si è aperto un solenne momento alle Muse in occasione della consegna ufficiale di un bene storico – artistico di proprietà dei frati cappuccini che grazie all’opera del restauratore Ilario De Marco, la sacra statua della Madonna Assunta si potrà visitare all’Eremo della Consolazione di Reggio Calabria. Un prezioso contributo ha ribadito Giuseppe Livoti in apertura dell’incontro, quello di Ilario DE Marco: restituire il senso della storia ad una statua che il tempo ed vari eventi avevano imbrutita nella sua forma e nel suo cromatismo ed importante anche il senso di questo nostos, del ritorno del bene cha avviene ufficialmente in una associazione culturale, libera da speculazioni propagandistiche ma solo emblema di cultura vera ed autentica. La sede Sala D’Arte Le Muse così ha ospitato “Vita Nuova- La Sacra Statua della Madonna Assunta” e Le Muse non potevano non essere disponibili a questo incontro dice Teresa Polimeni Cordova – vice presidente: la città deve anche essere grata a uomini come Ilario De Marco che appartiene al quartiere dell’Eremo e proprio per la sua chiesa e la sua appartenenza ha messo a disposizione le sue competenze a titolo gratuito. I cappuccini ha ricordato De Marco sono presenti in città dal 1532 e la tela della Madonna protettrice della città ha aiutato sempre il suo popolo nel 1636, nel 1672, momenti in cui Reggio ebbe periodi di malattie e siccità. La Statua sarà altra occasione, continua per visitare l’Eremo e per ricordare l’antico convento di Fiumara struttura antica, ma con forti segni del tempo, presenza architettonica importante che nel 1952 ospitò gli alluvionati di Africo. Parte della statua era andata bruciata e così ho recuperato le parti originarie e ripreso l’antico colore, mentre la nuova corona è stata regalata da un anonimo mecenate, mentre sono carenti le fonti d’archivio di acquisizione del bene. A padre Michele Mazzeo – sacerdote cappuccino docente di Sacra Scrittura alla Pontificia Università Antonianum di Roma – all’Istituto Teologico Calabro di Catanzaro ed alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli – il compito di parlare sul ruolo nel tempo di Maria e della sua dimensione, quella della maternità nella famiglia nella nostra vita, Maria donna che incontra, mette in cammino ed esce dalla sua casa per andare a trovare santa Elisabetta. Tra donne parlano, pregano, dialogano. La Madonna non è una perfetta sconosciuta: ha una identità precisa ed ha un ruolo preciso intercettare la parola di Dio. E oggi le mamme dovrebbero essere un pò tutte come Maria, sempre accanto ai figli anche se spesso non comprendono i loro messaggi. Maria infatti è “La” Madre e Luca nei suoi versetti circa 152 ne coglie la sua essenza, quella di una donna preservata dal peccato. La statua all’Eremo è simbolica e riproduce continua padre Mazzeo i versi dell’Apocalisse e soprattutto la base con un serpente che trattiene una mela, tracciato si simbolico ma soprattutto tracciato teologico. Anche la poesia durante l’incontro con il Gruppo dei Poeti Muse ha scandito alcuni attimi. Pina Calabro’ – Luigi Barberio – Nanà Logiudice – Adele Leanza – Clara Condello – Teresa Celestino – Doro – Pina Verduci hanno rielaborato il dogma dell’ Immacolata in versi, rime per ricordare a tutti che oggi per essere veri cristiani occorre credere sempre e comunque nonostante tutto perché solo così il mondo potrà salvarsi.