08\11\2010 – Continuiamo, anche oggi, con la nostra rubrica sugli animali, cercando di tenere fede all’impegno che ci siamo assunti, che è quello di offrire ai nostri lettori, notizie, curiosità e informazioni sui nostri amici a quattro zampe e specialmente su ciò che di loro non è tanto conosciuto. Oggi, oltre a fare tutto ciò, soffermandoci sul cane Shih-Tzu, vogliamo fare qualche riflessione su quello che riguarda: l’istinto, lo spirito di conservazione, il coraggio, l’amore e la fedeltà degli animali. Se andiamo a esaminare il comportamento dei cani, poiché in particolare ci stiamo occupando di loro, dobbiamo sicuramente porci qualche domanda: che cosa spinge un cane ad amare il suo padrone al punto tale da lasciarsi morire sulla sua tomba? notizia di cronaca). Indicativo dell’amore di quest’animale per il suo padrone è il ricordo del cane Eddy, il quale, dopo la morte di costui, con il quale aveva trascorso un lungo periodo insieme, si stabilì nel cimitero dov’era stato sepolto e per quattordici anni lasciava questa postazione solo per andare a mangiare. Dopo la sua morte gli è stata dedicata una statua a Edimburgo, per ricordare al mondo l’estremo atto di fedeltà dell’animale. Gli animali sanno amare più e meglio degli uomini, sanno esprimere il loro coraggio in modo esemplare e la loro fedeltà in modo eroico. Per quanto detto ci viene da dire che oltre a essere intelligenti, provano anche qualcosa che somiglia ai sentimenti. Il come e il perché non siamo noi a dirlo ma ci induce a pensare. Passiamo ora al nostro argomento parlando del cane Shih-Tzu, un cane di statura piccola ma ricoperto interamente da un pelo folto e lungo tanto da coprirlo fino a terra; è per questo che necessita di un’accurata pulizia giornaliera, prestando molta attenzione agli occhi, particolarmente sensibili. Unico inconveniente di questo cane è che russa avendo un respiro affannoso. Ha un carattere vivace e socievole, si adatta perfettamente a tutti gli ambienti facendo ottima compagnia a grandi e bambini, sfruttando le sue caratteristiche fisiche e rendendosi simpatico per la sua espressività, quasi umana. Questo cane è avere delle origini antichissime. Era venerato dai Buddisti, i quali tagliandogli il pelo cercavano di renderlo il più possibile simile a un leone, e lo consacravano a Budda; è questa la motivazione del suo nome che tradotto significa appunto: Cane-Leone. Nei tempi antichi era usato come dono notevolmente ricercato agli imperatori, i quali lo gradivano molto. Si regalavano solo esemplari maschi poiché a differenza delle femmine erano considerati sacri. È un cane cinese, e in Europa è stato introdotto solo nella prima metà del novecento.
Giuseppe Foti