La Chiesa SS. Pietro e Paolo gremita di persone, conquistate ed affascinate dallo straordinario spettacolo che ha visto come protagonista Giorgio Colangeli: è stato questo il momento clou, quello più intenso della terza giornata del Pentedattilo Film Festival, diretto da Emanuele Milasi ed Americo Melchionda. Il teatro incontra il cinema, nel segno dell’arte a 360 gradi: così il grande e pluripremiato attore – vincitore del David di Donatello e del Nastro d’argento, oltre che del Marc’Aurelio alla prima edizione del Festival del cinema di Roma – ha trasportato il pubblico nell’opera di Dante Alighieri, con il suo “E quindi uscimmo a riveder le stelle”. La scelta di Colangeli è quella di proporre alcuni canti del Purgatorio (i primi 6, per dare una continuità e fornire una linea di narrazione), che rispetto all’Inferno, evidenzia, è meno conosciuto: e lo fa anche tentando “la sfida di non spiegare Dante, di non spiegare la poesia, che si spiega da sola”. Una sfida che vince: il pubblico segue in silenzio, quasi rapito, l’attore che trasporta nella storia, non declama ma interpreta, fa entrare gli spettatori dentro la narrazione poetica, dentro il senso delle parole. Alla fine è standing ovation ed emozione anche dello stesso Colangeli. Che per il Festival ha parole di grande ammirazione: “Sono molto contento di essere qui. E’ qualcosa di molto particolare, molto partecipato, molto caldo; ormai ho una certa esperienza di festival piccoli e grandi e non sempre anche il piccolo ha questa qualità, non basta essere piccoli per essere così. C’è una bellissima aria, spero di tornarci”. E Colangeli – attualmente impegnato nelle riprese della terza stagione della serie tv “Tutto può succedere” – è stato anche protagonista del corto “Non toccate questa casa – The Angry Men”, diretto da Americo Melchionda e proposto nel corso del Festival: “Anche per il corto – ha dichiarato l’attore – vale ciò che ho detto per il festival. Nel farlo ho trovato tanta empatia”. Una giornata straordinaria, dunque, quella vissuta ieri, in cui il pubblico non si è fatto fermare dalla pioggia ed è accorso numeroso ed entusiasta per ammirare i tanti cortometraggi proposti, da “The prince of old Havana” a “And the moon stand still”, a “Waltzing Tilda”, a “Different Bayern”. Non solo: sono proseguiti anche i workshop con Èva Katinka Borgnàr e Marino Guarnieri, mentre oggi si svolgerà la masterclass con Basil Khalil e Daniel Chan, “The road to Oscar”. E spazio anche ad un momento dedicato al GeoPARCO Nazionale dell’Aspromonte ed al percorso verso il suo riconoscimento Unesco.Oggi giornata conclusiva del concorso e degli appuntamenti al borgo, con gli special screenings che vedranno protagonisti, a partire dalle 16,30, i corti dei giurati, ovvero “Ave Maria”, di Basil Khalil, candidato all’Oscar nel 2016, “Hugo Bumfeldt”, di Èva Katinka Borgnàr, “La consegna”, di Suranga D. Katungampala e “Space off”, di Tino Franco. Altro special screening, l’incontro del Premio Bookciak con i registi del Festival. Quindi, dopo il concerto dei Light Chili, l’atteso momento della premiazione e la proiezione dei cortometraggi vincitori. Ma il Festival non si conclude qui: la chiusura dell’XI edizione, infatti, coinciderà con un altro momento importantissimo: la proiezione (doppia, alle 20 ed alle 22), domani, lunedì 11 dicembre, al Cineteatro Metropolitano, di “Gatta Cenerentola”, il pluripremiato film di animazione (è di ieri la notizia della vittoria al Noir in festival del premio Caligari come miglior film italiano dell’anno), attualmente nella short list dei 26 lungometraggi tra cui saranno scelti i candidati all’Oscar per il miglior film d’animazione. Alla serata sarà presente uno dei registi, Marino Guarnieri, giurato del Pentedattilo Film Festival.
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